venerdì 30 dicembre 2011

Torta Tenera Cioccolato e Mandorle


... ovvero... il "Riciclo Consapevole " colpisce ancora! :-D

Come nel post sopracitato anche questa ricetta nasce dall'esigenza di riutilizzare una preparazione a base di cioccolato destinata inizialmente ad un uso diverso e per il quale c'è stata una grossa eccedenza... l'idea in sé poi non è neanche originalissima, in pasticceria modernamente si utilizzano spesso anche dei semilavorati in "pasta" coi quali aggiungendo con le corrette modalità gli altri ingredienti si possono ottenere basi diverse già aromatizzate ad esempio al cacao, alla nocciola o al caffè, tali preparazioni possono spaziare dalle creme a freddo a quelle cotte, dalle masse montate alle frolle etc...

In questo caso specifico io avevo preparato giorni fa una classica glassatura dolce per ricoprire una Sacher Torte e me ne era avanzata un bel po', tra l'altro la consistenza fluida e la marcata dolcezza non la rendevano certo adatta ad essere spalmata sul pane a colazione, tentazione alla quale ho ceduto più volte con qualche ganache morbida non alcoolica...! ;-D
E così non avendo neanche in previsione a breve di realizzare altre torte con glassatura ho deciso di usarla come preparato base per una torta al cioccolato di quelle "ricche, tenere e scioglievoli"... vi risparmio tutti i calcoli e le scomposizioni degli ingredienti che avevano caratterizzato quest altro post sul riciclo ed annoiato i più e vi racconto direttamente la ricetta ;-D

Partiamo dalla glassa stessa: ho sciolto 150 gr di zucchero in altrettanta acqua, ho lasciato bollire un paio di minuti dopodiché tolto dal fuoco ho aggiunto 180 gr di cioccolato fondente tritato ed amalgamato girando con la frusta, ho rimesso sul fuoco mescolando ancora per un minutino e poi ho travasato filtrando il tutto in una ciotola dove ho lasciato raffreddare girando spesso.
Scesa sotto i 35° la glassa cominciava ad addensare e ci ho ricoperto la torta, quello che alla fine mi è avanzato erano 350 gr circa.

Ora aggiungiamo il resto... :

Ingredienti
Glassa dolce per la Sacher 350 gr
Burro 100 gr
Farina 00 20 gr
Mandorle 50 gr (tritate fini)
Uova 3 (grandi)
Cremor tartaro un pizzico
Cacao amaro in polvere 1 cucchiaio

Procedimento
Setacciare assieme le mandorle tritate e la farina 00.

Sciogliere il burro nella glassa riscaldata (a microonde o a bagnomaria), mescolare e poi incorporarvi sempre mescolando un tuorlo alla volta.

Aggiungere le farine miscelate mescolando con una spatola ed infine montare gli albumi a neve durissima (attenzione che non siano freddi di frigo!) con la punta di un cucchiaino di cremor tartaro.

Incorporare con delicatezza la montata di albumi al composto facendo attenzione a non smontare la meringa e versare il composto in uno stampo a cerniera di 22 cm di diametro imburrato ed infarinato.

Infornare a 170° per 50' circa, al termine della cottura la superficie sarà screpolata e leggermente scurita ma l'interno sarà ancora ben umido.

Lasciar raffreddare 10' circa, togliere dallo stampo e spostare la torta a raffreddare su una griglia.

Una volta fredda spolverizzare con cacao amaro e spostare sul piatto di portata.


Con l'occasione faccio a tutti voi i miei migliori auguri per il nuovo anno: che sia pieno di amore, serenità e soddisfazioni!!! :-DDD

martedì 27 dicembre 2011

Casetta di Pasta Frolla


Dopo lunga assenza finalmente riesco a rimettere mano al blog... non che in queste settimane non abbia cucinato e preparato dolci, anzi sono state settimane molto faticose sotto diversi punti di vista, ma più che altro ho rieseguito molte delle ricette già pubblicate in passato e quindi niente che potesse fornire materiale nuovo ed interessante per i miei lettori.

Una delle poche cose nuove che però ho realizzato (e a 4 mani!) è stata una casetta di pasta frolla... lo avevo promesso da mesi al piccolo chef e lui che se ne ricordava benissimo non mi mollava!!
"Babbooo! Facciamo la casina di Babbo Natale, dai!! La facciamo domani??"

E così appena finita la preparazione di tutti gli altri dolci natalizi, alla antevigilia di Natale ci siamo allacciati entrambi il grembiule e ci siamo messi all'opera... eh si, perché i patti erano che lui avrebbe collaborato attivamente!


La casetta quindi non è la classica di pan di zenzero tipica del nord europa (le spezie a casa mia purtroppo non godono di grande favore...), ma una casetta stile prefabbricato un po' sui generis nella quale i muri sono di comune pasta frolla, il "cemento" ed i decori sono di cioccolato bianco, la porta di cioccolato fondente (un pregiato Gran Cru!), il tetto coibentato con del marzapane colorato col cacao ed infine una piccola nota di colore data da poca mompariglia quà e là.
A conclusione, una spolveratina leggera di zucchero a velo, quanto basta per dare un accenno di effetto neve.

L'unico "personaggio" di questo quadretto fiabesco-invernal-natalizio è un pupazzo di neve di marzapane, opera del "piccolo chef"!!

Visto che i materiali erano lì già pronti gli è pure venuto in mente di fare anche un alberello di pasta frolla con uno stampino e che ha voluto poi decorare personalmente!



Per noi comunque è stata l'occasione per divertirci per un paio d'ore a fare un gioco nuovo, a livello decorativo rimane piuttosto minimale... diciamo pure che è un "modello base"!

Le sagome di carta assemblate con lo scotch sono servite poi per giocare ancora...


La ricetta vera e propria quindi si limita a quella della pasta frolla che può tornare utile come pasta frolla "multi-purpose" buona sia per crostate che biscotti e "casette", tra l'altro c'è il vantaggio che si usa l'uovo intero anziché i soli tuorli così da non creare il consueto imbarazzo dello smaltimento degli albumi.


Ingredienti
Per la pasta frolla
Farina 00 300 gr
Zucchero 140
Burro 150
Uova 1 grande (60 gr)
Sale un pizzico
Scorza grattugiata di mezzo limone

Per la decorazione
Marzapane 50 gr
Cacao 1 cucchiaio
Cioccolato bianco 100 gr
Napolitaine di cioccolato fondente
Mompariglia (confettini colorati)
Zucchero a velo

Procedimento
Preparare la pasta frolla miscelando il burro morbido con lo zucchero e la scorza grattugiata di limone, incorporare poi l'uovo appena sbattuto e per ultimo la farina setacciata.

Lavorare appena il tempo neccessario ad ottenere un impasto compatto ed uniforme, formare una palla e mettere in frigo a riposare per un ora circa.

Nel frattempo disegnare e ritagliare le sagome di cartoncino da applicare sulla pasta stesa per ottenere la base, le pareti, il tetto ed eventuali particolari da assemblare successivamente come ad esempio il comignolo.


Riprendere l'impasto e rilavolarlo sul piano infarinato per farlo tornare malleabile, stenderne poco alla volta tra due fogli di carta forno ad uno spessore di 3 mm circa.

Applicare le sagome di cartone e con un coltello appuntito ritagliare le pareti ricavando anche gli spazi interni per porte e finestre e ritagliare i fogli stessi di carta forno in maniera da trasferirli sulla placca da forno senza il rischio di deformarli nello spostamento.


Cottura: 160° la temperatura, per il tempo invece varia da forma a forma, i particolari piccoli soprattutto vanno tenuti d'occhio.

Comunque in generale per avere un materiale meno fragile ho optato per una cottura abbastanza prolungata, ovvero ho tolto i pezzi cominciavano a colorire un po' anche al centro.

N.B.: un pezzo di tetto mi è sfuggito e si è colorato un po' troppo al contorno, fortunatamente poi andava ricoperto di marzapane... ;-)


Una volta freddi procedere all'assemblaggio cominciando col preparare il tetto: lavorare il marzapane col cacao per colorarlo e stenderlo molto sottile (1 mm circa).

Mettere i 2 pezzi del tetto distanti tra loro sul marzapane steso e ritagliarne delle cornici di 5 mm più larghe dei suddetti.

Staccare i pezzi di marzapane ritagliato ed avvolgerli a coprire interamente i pezzi del tetto facendo attenzione che non si screpoli vistosamente sui bordi.

Sciogliere metà del cioccolato bianco, temperarlo e metterlo in un sac-a poche con bocchetta liscia oppure in un cornetto di carta forno.

Comporre il comignolo assemblandolo rovesciato sulla base piatta ed incollando rapidamente i piccoli pezzi.

Passare poi ai pezzi grandi facendo le striscie decorative accanto alle finestre che rappresentano le persiane, le finestrelle tonde nella parte alta ed incollare le napolitaine di fondente a formare la porta.

Finché il cioccolato bianco è ancora appiccicoso decorare il perimetro della porta con pochi confettini colorati.

Applicare poi il cioccolato bianco sui lati base di due pareti combacianti ortogonalmente tra loro ed applicarle sulla base tenendole ben ferme con una mano, mentre con l'altra applicare altro cioccolato bianco internamente a saldare tra loro anche le pareti stesse.

Mantenere il tutto fermo per un minuto circa e procedere poi incollando una parete alla volta sia alla base che alle altre chiudendo perfettamente il perimetro.

Applicare il cioccolato bianco su tutti i lati alti che andranno a contatto con i due pezzi del tetto.

Fissare i due pezzi di tetto simultaneamente mantenendoli premuti con delicatezza per un minuto almeno.

Fissare infine il comignolo con poco cioccolato bianco (se ne è rimasto ancora abbastanza fluido...! ;-D )

Sciogliere e temperare il rimanente cioccolato bianco e metterlo in un sac-a-poche con bocchetta stellata piccola.

Decorare a piacimento tutti gli spigoli a vista della casa compresa la giuntura centrale tra i due pezzi del tetto.

Spalmare infine un po' di cioccolato bianco davanti alla soglia di casa nonché sulla parte piatta del comignolo e cospargerli di confettini colorati.

Modellare un soggetto di marzapane (più o meno variamente colorato!) e collocarlo sulla base accanto alla casetta.

Spolverizzare con pochissimo zucchero a velo a simulare l'effetto "neve".

Ecco un po' di foto da angolazioni diverse:

-La soglia...

- Il retro...


- Da sopra...

Buona giornata e a presto!

giovedì 17 novembre 2011

Muffin al Cioccolato


Ricetta molto semplice ma efficace al tempo stesso, questi sono i muffin al cacao con "sorpresa" al cioccolato che ci facciamo a casa da diversi anni a questa parte per la merenda o la colazione ed in genere sono molto apprezzati anche da chi viene a farci visita... ;-D

Sebbene abbiano la forma ed il nome del muffin il procedimento che seguo non è quello classico che prevede polveri+aromi e liquidi+grassi miscelati separatamente ed uniti a fine impasto, lo schema di preparazione è piuttosto quello delle masse montate con base di materia grassa.

Secondo la grandezza del pirottino di carta e della forma che lo conterrà possono venirne fuori da 12 a 16 pezzi.


Ingredienti
Farina 00 200 gr
Lievito per dolci 1/2 bustina
Cacao amaro 15 gr
Zucchero semolato 90 gr
Zucchero di canna 30 gr
Burro 125 gr
Uova 2
Latte 150 gr
Estratto alcoolico di vaniglia home made 1 cucchiaino
Sale un pizzico
Cioccolato fondente (60-70% di cacao) 75 gr

Procedimento
Setacciare la farina col cacao, il lievito ed il sale e tenere da parte.

Lasciar ammorbidire il burro a temperatura ambiente per lavorarlo poi con gli zuccheri montando a crema.

In una ciotola a parte battere le uova con l'estratto di vaniglia e mescolarlo poi al composto di burro montato.

Incorporare poi anche le polveri setacciate poco alla volta alternando col latte.

Riempire 12 forme a bicchierino con altrettanti pirottini di carta.


Mettere il composto in un sac-a-poche con bocchetta liscia di 10 e distribuirlo uniformemente nei pirottini riempiendoli per poco meno di metà.

Affondare al centro di ogni forma un paio di dadini di cioccolato


e coprire poi con l'impasto rimanente riempiendo quasi fino all'orlo.

Posizionare i bicchierotti in una teglia e riempire con acqua fino a metà altezza.


Cuocere a 180° per 20-25' circa, non serve fare la prova stecchino perché uscirebbe comunque sporco di cioccolato fuso, il muffin è pronto quando è ben lievitato e consistente.

Sfornare, estrarre i bicchierotti e capovolgendoli estrarre i muffin da mettere poi a raffreddare su una gratella.

Preferibilmente gustarli da caldi o altrimenti, una volta ben raffreddati, conservare ben chiusi in un sacchetto.

Buona giornata a tutti e se non ci risentiamo prima... buon fine settimana! :-D

lunedì 14 novembre 2011

Torta Gianduia


Nelle vetrine delle pasticcerie della mia città mi è spesso capitato di vedere fianco a fianco due tipi di torta glassata al cioccolato ed esteriormente simili tra loro al punto che la decorazione stessa prevede per entrambe di scriverci sopra i relativi nomi: la Sacher e la Gianduia.

Mentre per il grande classico austriaco la ricetta si trova praticamente in ogni ricettario di torte che sia stato scritto e stampato dopo che è uscito "Bianca" il film di Nanni Moretti, la seconda che sarebbe un grande classico italiano rimane per lo più un mistero.

Difatti, se confrontate tra loro, troppo diverse e contraddittorie sono le ricette che ho trovato in giro con questo titolo... tipo alcune che prevedono la farcitura con crema pasticcera oppure realizzate in una forma che non è quella della torta farcita o che addirittura non hanno nocciole in assoluto tra gli ingredienti.

La versione che propongo quì è una mia interpretazione del mio ricordo legato ad un assaggio risalente a qualche anno fa di questa torta: ricordo infatti una torta alle nocciole, cioccolato Gianduia e cioccolato fondente.

Quindi per cominciare come base ho fatto una genoise al cacao molto soffice e adatta ad ospitare una farcitura altrettanto morbida come una ganache al gianduia.
E' una pasta che secondo me si può anche evitare di bagnare ma se proprio non si può, conviene usare poco maraschino.

Per la farcitura il massimo sarebbero degli strati di una classicissima crema al burro con pasta di nocciole, io ho optato invece per una crema ganache con tavoletta al gianduia, molto più semplice e veloce da farsi per chi volesse riprodurla in tempi stretti.

La glassatura è sempre una crema ganache ma di cioccolato fondente e con una piccola aggiunta di glucosio per mantenerla un po' brillante anche una volta raffreddata.

La prima glassatura con gelatina di albicocca invece ha diverse funzioni: isolare la parte interna che potrebbe cedere qualche briciola poi ben visibile nella glassa quando la si stende, dare un profilo regolare e non ultimo aggiungere un po' di dolcezza visto che la copertura che ho usato per la glassa era un extra-bitter al 75% di cacao!


Una volta stabilita la ricetta però, mi sono trovato ad affrontare due problemi: la panna che avevo in frigo era un "avanzino" di soli 150 gr contro i 240 necessari ed il gianduia era una tavoletta di soli 100 gr contro i 125 previsti.

Come rimedio in questi casi? Io ho ragionato così: la panna altro non è che un emulsione di acqua e grassi di origine lattea con una concentrazione del 35% circa.
Per farne una ganache che monti a me interessa che il rapporto finale tra grassi totali (quelli del latte + quelli del cioccolato + quelli delle nocciole) e l'acqua del composto sia sempre intorno a quella concentrazione.
Siccome avevo invece del burro, che dovrebbe contenere emulsionati con una certa parte di acqua gli stessi grassi derivati dal latte ma in concentrazione pari all'83%, ho calcolato la quantità d'acqua da aggiungere per ottenere il dato sopracitato, ho sciolto il tutto e riemulsionato ed il gioco era fatto!

Per rimediare alla mancanza di quella modesta quantità di copertura gianduia invece ho aggiunto semplicemente poco cioccolato bianco e non quello al latte perché confrontandone la composizione il primo aveva un contenuto di grassi più alto e simile a quello del gianduia e una volta tanto più burro di cacao che contribuisce anche a dare struttura.


Comunque a parte la glassatura e la decorazione un po' imprecise (eh, quando non è giornata...) sono piuttosto soddisfatto del risultato di questa versione, in casa poi il riscontro è stato a dir poco entusiastico!! ;-DDD


Ingredienti
Per la Genoise cacao e nocciole
Farina 75 gr
Zucchero 110 gr
Cacao amaro (olandese) 35 gr
Burro 40 gr
Uova 3 (180 gr)
Nocciole tritate finemente 30 gr (per me la gentile tonda delle Langhe)

Per la farcitura
Cioccolato Gianduia 125 gr
Panna fresca 100 gr

oppure
Cioccolato gianduia 100 gr
Cioccolato bianco 25 gr
Burro 45 gr
Acqua 55 gr

Maraschino (facoltativo) 1-2 bicchierini

Per la glassatura
Gelatina di albicocche 125 gr

Cioccolato fondente al 75% 160 gr
Panna 140 gr
Glucosio 20 gr


Procedimento
E' preferibile preparare le 3 ricette con un giorno di anticipo lasciando le fasi di assemblaggio e glassatura al giorno stesso che si consuma la torta.


Genoise al cacao e nocciole
Setacciare la farina col cacao e miscelare con le nocciole, montare le uova con lo zucchero a bagnomaria finché l'impasto è ben gonfio e se lasciato ricadere dalle fruste "scrive".

Aggiungervi le farine amalgamando con una spatola ed infine, amalgamandolo poco alla volta, il burro fuso ma freddo.

Imburrare e infarinare uno stampo a cerniera di 17-18 cm e cuocere in forno caldo a 170-180° per 35-40'.

Una volta verificata la cottura togliere dal forno e dopo 5' sformare dallo stampo e lasciar raffreddare su una griglia.

Quando ben freddo tenere da parte avvolto nella carta stagnola fino al giorno dopo.
Tagliandola livellarne la sommità (se eventualmente fosse molto bombata), ricavare poi dal rimanente 3 dischi di uguale altezza.


Crema ganache al gianduia
Scaldare la panna o l'acqua assieme al burro e sciogliervi mescolando dolcemente il gianduia ed il cioccolato bianco spezzettati, una volta amalgamati mettere il recipiente sigillato in frigo.


Glassa di cioccolato fondente
Riscaldare la panna col glucosio mescolando finché quest'ultimo non è disciolto, portarla quindi all'ebollizione e gettarla in una ciotola col cioccolato fondente tritato finemente.
Mescolare fino a scioglimento di tutto il cioccolato ed infine sbattere rapidamente con una frusta fino ad avere una crema liscia.
Far raffreddare e mettere in frigo fino al giorno dopo.


Assemblaggio della torta


Togliere dal frigo la ganache al gianduia, scioglierla completamente a bagnomaria o al microonde e lasciarla poi raffreddare di nuovo in frigo per 20' circa, allo stesso tempo mettere una ciotola leggermente più grande riempita per metà con acqua fredda nel congelatore.
Trascorsi i 20' riprendere la ciotola d'acqua dal congelatore, metterci a bagno quella con la ganache ancora liquida e con uno sbattitore elettrico montare per alcuni minuti, ovvero finché la ganache non prende la consistenza della normale panna ben montata.

Prendere un disco di cartone o un coperchio di plastica di diametro appena inferiore a quello della torta e poggiarvi il primo disco di pasta.


Facoltativamente bagnarlo spennellando con un po' di maraschino e spatolarci poi sopra metà della ganache al gianduia,

livellare uniformemente...


Far aderire sopra il secondo disco di pasta e procedere di nuovo come sopra.

Coprire col terzo disco di pasta premendo delicatamente e spatolare il perimetro della torta.


Applicare la gelatina sulla sommità, livellarla con una spatola e poi distribuirla anche sul perimetro esterno della torta in uno strato sottile.


Lasciar asciugare per 20' circa in frigo.

Nel frattempo sciogliere la glassa di cioccolato fondente a bagnomaria o al microonde mescolando uniformemente, preparare sul piano un foglio quadrato di carta forno poggiarvi al centro un coppapasta e sopra poggiarvi la torta sul suo cartoncino/coperchio per la glassatura.



Quando mescolandola, la glassa arriva intorno ai 35°, colarla sulla torta lasciandone un po' da parte per la decorazione e con una spatola (ben ripulita dalla gelatina!) distribuirla uniformemente senza dare troppi movimenti; eliminare infine le colature dal bordo inferiore.

Se si dispone di codette di cioccolato si possono applicare in questa fase per rifinire il perimetro esterno della torta o anche solo il bordo inferiore.

Lasciar rapprendere un po' la glassatura e poi raccogliendola da sotto con una spatola larga spostare la torta sul vassoio di portata, mettere la glassa tenuta da parte in un cornetto fatto con carta forno o in un sac-a-poche con bocchetta liscia molto sottile e decorare a piacimento.



Per concludere, un quiz: alla fine di un post preferite vedere la foto della torta appena tagliata...


o quella della fetta singola?? ;-D


Buona settimana! :-D

lunedì 7 novembre 2011

Treccia al Latte di Mandorla con Amarene


Vi è mai capitato di creare una ricetta partendo da un ingrediente, o meglio da un'idea sul suo utilizzo?
La genesi di questo dolce di fatto ruota attorno all'utilizzo del latte di mandorla al posto del latte vaccino, mi è capitato infatti di acquistarne un brick (di una marca arcinota per i suoi torroncini pralinati...) e di vederlo poi giacere a lungo inutilizzato nella dispensa di casa... un vero classico dell'acquisto compulsivo, giusto?

Già questo ingrediente lo avevo utilizzato con successo molto tempo fa in questo semifreddo, ma viste le temperature volevo utilizzarlo stavolta in qualcosa di più adatto alla stagione.

Fatti due conti sulle caratteristiche di questo ingrediente ho valutato che:
-Il contenuto di grassi è grossomodo uguale a quello del latte vaccino intero (3,8%)
-Il contenuto di zuccheri è maggiore e si tratta di zuccheri con un maggior potere dolcificante (saccarosio contro galattosio), quindi ho ridimensionato l'aggiunta degli zuccheri nelle relative ricette delle preparazioni.
-L'aroma di mandorle (e vaniglia) che porta con sé sarebbe già sufficiente per l'aromatizzazione, ci ho aggiunto solo un po' di limone che con la mandorla ci sta sempre bene... ;-)

Se poi volete rifare questo dolce o anche soltanto la crema ma non vi fidate di quello comprato o semplicemente preferite fare tutto genuinamente da voi, vi consiglio allora di seguire l'ottima ricetta per farlo in casa che trovate quì dallo Zio Piero.


Come potete vedere si tratta di una brioche, resa più soffice e leggera dall'introduzione dello yogurt e delicatamente profumata di mandorle e limone, il ripieno poi è una crema pasticcera che ovviamente profuma molto di mandorle e con qualche amarena quà e là senza esagerare, la guarnitura infine è piuttosto semplice, niente glasse ma ingredienti aggiunti singolarmente.

Volete sapere l'esito dell'esperimento?

Ecco... raramente con un dolce mi sono trovato nella condizione di non riuscire a smettere di mangiarne... e vi giuro che questa è stata una di quelle volte!!!


Ingredienti
Per la brioche
Farina 00 forte 300 gr (W350 Manitoba Loconte nel mio caso)
Latte di mandorle 100 gr
Yougurt intero 125 gr
Lievito di birra fresco 7 gr
Tuorli 3
Burro 50 gr
Zucchero 50 gr
Miele di arancio 2 cucchiaini
Sale 4 gr
Scorza grattugiata di un limone

Per il ripieno
Latte di mandorle 225 gr
Zucchero 50 gr
Tuorli 2
Fecola di patate 30 gr
Amarene sciroppate 10-15 tagliate in quarti

Per la guarnitura
Burro fuso 20 gr
Zucchero a velo 2 cucchiai
Mandorle a filetti 40 gr


Procedimento
Biga: 18 ore prima dell'impastamento sciogliere 0,75 gr di lievito in 35 gr di latte.
impastare con 75 gr di farina, formare un panettino e metterlo in una ciotola sigillata a 18° circa per 18 h

Poolish aromatizzato: 12 ore prima dell'impastamento sciogliere 3 gr di lievito in 40 gr di latte, aggiungere 50 gr di yogurt, la scorza grattugiata di 1/2 limone ed infine con una frusta amalgamarci 50 gr di farina fino ad ottenere una pastella fluida e soda.
Sigillare la ciotola e metterla in frigo nella parte bassa a 5° per 12 h

Un ora prima dell'impastamento togliere il poolish dal frigo e preparare un altro lievitino: sciogliere un cucchiaino di miele in 25 gr di latte, disciogliervi poi il lievito rimanente (3,25 gr) e formare una pastella liquida aggiungendo 25 gr di farina.
Coprire la ciotola con pellicola e metterla a 28° per 45' circa

Preparare e pesare i rimanenti ingredienti e procedere quindi con la fase di impastamento:
nella ciotola dell'impastatrice mettere lievitino e poolish con 3 cucchiai di farina, montare la foglia ed amalgamare, quando l'impasto è omogeneo aggiungere la biga a piccoli pezzi ed il resto dello yogurt e del miele.

Aggiungere quindi i tuorli e lo zucchero alternandoli alla farina lasciandone un cucchiaio da parte.
Ad assorbimento compiuto aggiungere il sale e l'ultimo cucchiaio di farina.

Montare il gancio e ribaltando l'impasto alcune volte portarlo in incordatura, verificare con la prova del velo come illustrato in quest'altro post.

Spalmare il burro su un foglio di alluminio, grattarci sopra la scorza del mezzo limone residuo ed aggiungerlo 1/3 alla volta curando di mantenere l'incordatura.
A totale assorbimento del burro incordare bene l'impasto che dovrà perciò presentarsi lucido,ben legato e pulire la ciotola.

Imburrare una ciotola capiente, trasferirci l'impasto formato a palla con la chiusura sotto, sigillare e dopo 45' mettere in frigo a 5° fino al giorno successivo (12-15h max.)


Il giorno successivo con ragionevole anticipo preparare la crema col latte di mandorle, procedere come una normale crema pasticcera da forno.
Scaldare il latte in un pentolino, facoltativamente si può aromatizzarlo aggiungendo un pezzetto di scorza di limone da togliere poi all'ultimo momento.

In un altro pentolino si mescolano zucchero e fecola, si aggiunge un goccio di latte caldo per far sciogliere lo zucchero ed evitare che sottraendo l'acqua ai tuorli faccia formare dei granelli vistosi ed insolubili, infine aggiungiamo i tuorli stessi sbattendo bene con la frusta.

Aggiungere il rimanente latte caldo ma non bollente, mescolare bene per sciogliere il tutto e spostare sul fuoco mescolando sempre attentamente per non far attaccare.

Al momento che la crema si addensa decisamente, mescolare per pochi secondi, togliere dal fuoco e cercare di far raffreddare la crema girando il meno possibile (se si vuole garantirne la conservabilità), se si prevede di stenderla sulla pasta dopo qualche tempo conviene coprirla con pellicola a contatto e metterla in frigo fino al momento dell'uso.


Nel frattempo si sarà tolto l'impasto lievitato dal frigo, dopo un ora circa a temperatura ambiente stenderlo e dargli una piega di tipo 1 sul piano infarinato.


Attendere 15' poi stendere a rettangolo direttamente su un foglio di carta forno infarinato tagliare delle frange laterali come illustrato anche nel post di questa treccia salata.

Spalmare il ripieno di crema nella striscia centrale intera cospargendolo con le amarene tagliate in quarti.

Chiudere il ripieno all'interno sovrapponendo le frangie laterali al centro prese alternativamente da un lato e dall'altro.


Aiutandosi con la carta forno spostare la treccia su una placca, lasciar lievitare 45' a 28° e cuocerla in forno già caldo a 170° per 20' dopodiché tirarla fuori, spennellare col burro fuso, cospargere di mandorle a filetti e zucchero a velo e rimettere in forno ancora per 10-15'.

Sfornare e lasciar raffreddare.


Per la presenza della crema pasticcera, sebbene subisca una doppia cottura, idealmente si dovrebbe finirlo tutto in un una volta dopo poco che si è sfornato (magari fatevi aiutare da qualcuno!!!) diversamente conviene conservarlo in un sacchetto nella zona più bassa del frigo ma per non più di 48 ore, poi quando lo si vuole consumare al meglio è sufficiente riscaldare la fetta.

Buona settimana! :-D

mercoledì 2 novembre 2011

Cioccolatini al Cocco



Avviso alle/agli interessate/i: per chi attendeva novità sul fronte dei corsi di cioccolateria troverà finalmente qualcosa di interessante, i dettagli ovviamente nella pagina dedicata ai corsi.
-o-

Questi cioccolatini sono una delle mie ricette più "antiche" che facevo esclusivamente a stampo, molti di voi identificheranno invece in queste foto un tentativo di taroccatura di un noto snack col nome da veliero... ;-P

In questa maniera ovviamente sono molto meno impegnativi, considerato che a casa poi mi tocca rifarli abbastanza spesso... anche perché sono uno dei gusti preferiti dal piccolo chef ;-)

Dettaglio tecnico: avendo a disposizione una copertura molto fluida ho preferito lavorare i ripieni ancora piuttosto freddi in maniera da ottenere uno strato più spesso, se viceversa si usa un cioccolato più denso è consigliabile tenerli a temperatura ambiente per una mezz'oretta prima di tuffarli nel cioccolato fuso per la ricopertura.


Ingredienti per 20 pezzi circa
Cioccolato fondente (70% di cacao minimo) 300 gr
Cioccolato bianco 70 gr
Panna fresca 60 gr
Cocco grattugiato ed essiccato 60 gr

Procedimento
Tritare il cioccolato bianco e metterlo in una ciotola, bollire la panna e gettarcela dentro d'un colpo, attendere una decina di secondi e mescolare poi finché il cioccolato è ben sciolto ed omogeneo, a questo punto aggiungere il cocco essiccato grattugiato ed amalgamare.

Mettere il composto in una tazza, sigillare con pellicola e mettere in frigo per 2-3 ore.

Trascorso il tempo prelevare piccole porzioni di impasto di 9-10 gr ciascuno e formare dei cilindretti da schiacciare poi sul piano,


per far prima si possono anche fare dei rotolini da tagliare poi ad occhio come si fa per gli gnocchi... ;-)

Temperare il cioccolato col metodo che preferite, tuffarci dentro i cilindretti al cocco ed aiutandosi con una forchettina a denti sottili ricoprire di cioccolato ogni pezzetto, sgocciolarlo dal cioccolato in eccesso ed infine rovesciarlo su un foglio di carta forno ad asciugare.

Volendo con la forchettina si può lasciare un piccolo decoro sopra ad ogni cioccolatino appogiandovela sopra e muovendola appena lateralmente per creare 3 piccole onde parallele.


L'interno...:



Buona giornata!

lunedì 31 ottobre 2011

Pandolce "alla Svizzera"


In questi giorni mi figuro molti di voi intenti ad intagliare febbrilmente zucche giganti e fabbricare dolcetti "mostruosi" con l'intento di far felici i propri pargoli e/o nipotini... fortunatamente per me il mio ancora non da grossa importanza ad ogni festa comandata dal "mercato", men che mai a quella che io definirei: "il carnevalesco incubo di una notte di mezzo autunno"... eheheheheh ;-PPP

Quindi per trascorrere i prossimi giorni che ci separano dal rientro dal ponte di Ognissanti vi lascio con una normale ricetta che avevo lì da qualche tempo, niente a che vedere con l'attesa vigilia ridondante di zucche gialle, fantasmini, zombies etc... bensì un dolce tanto semplice quanto leggero e perfetto per la prima colazione.


La ricetta ed il titolo stesso provengono da uno di quei libriccini-ricettario della Bertolini presenti io credo da sempre in ogni casa italiana (questo era datato 1979!!!) e che ritrovato casualmente a casa dei miei, ho confiscato d'ufficio! ;-D

Ricordo che quando ero bambino sfogliavo con somma curiosità questi libriccini che regolarmente avevano perso la copertina, qualche pagina unta dal burro, qualche altra con traccie di impasti ormai seccati e sognavo di veder realizzate quelle torte che dalle foto a me parevano incredibilmente belle e per un sottinteso principio di equivalenza immaginavo quindi esageratamente buone!

Purtroppo mia madre per andare sul sicuro ha sempre fatto la solita "Torta Regina", che era ottima per carità, ma pur sempre della solita si trattava e quindi quei libriccini sono rimasti in larga parte inutilizzati per lungo tempo.
Un vero peccato perché si tratta di ricette per ottenere ottime torte da colazione che nella loro semplicità e genuinità trovo molto ben bilanciate ed alla portata di tutti...

Ok, intanto facciamo salire questa agli onori della cronaca... ;-D


Ingredienti
Farina 00 350 gr
Zucchero 100 gr
Burro 100 gr
Uova 2
Latte 1/2 bicchiere
Nocciole tostate 50 gr
Lievito per dolci 1 bustina
Sale
Zucchero a velo

Procedimento
Preparare gli ingredienti: setacciare la farina in una ciotola, sciogliere il burro in una tazza e lasciarlo raffreddare, rompere le uova in un'altra tazza e sbatterle appena per miscelarle.

Unire tutti gli ingredienti escluso il lievito alla farina nella ciotola e mescolare energicamente con un mestolo per alcuni minuti, l'impasto sarà abbastanza consistente, infine per ultimo aggiungere il lievito ed amalgamarlo bene.

Versare l'impasto in uno stampo da plum-cake (il mio era di 20x10 circa) imburrato ed infarinato, con le dita unte di burro schiacciarlo a riempire ogni angolo dello stampo ed infine cospargere con le nocciole tritate grossolanamente schiacciando anch'esse un po' per farcele ben aderire.


Mettere in forno già caldo e cuocere a temperatura moderata (160-170°) per 50'.

Verificare la cottura con uno spiedo ed a cottura completata togliere dalla forma lasciandolo poi raffreddare su una griglia e spolverizzarlo infine di zucchero a velo.

Se intendete farlo durare alcuni giorni, conviene tenerlo chiuso in un sacchetto visto che tende a raffermare abbastanza rapidamente.

Buona settimana!

mercoledì 26 ottobre 2011

Cioccolatini Arancio & Grand-Marnier


Con questa ricetta si riparte ufficialmente con la stagione di "cioccolatini-bonbon&affini"...

L'abbinamento ricercato in questo cioccolatino, che ho improvvisato domenica scorsa sfruttando un residuo di ganache al Grand-Marnier, è una ripetizione del tema "arancio" frutto che col cioccolato forma un connubio a dir poco favoloso che non necessita ulteriori aggiunte.

In sé non presenta particolari difficoltà di realizzazione, diciamo poco più di un tartufo e può fare la sua figura in un buffet di petit four di varia origine o essere semplicemente il goloso dolcino di fine pasto.

Come sempre la scelta di ingredienti di qualità farà la netta differenza tra ciò che è squisito e ciò che con molta cautela può definirsi... ehm... "passabile"... ;-)

La ricetta della ganache al Grand-Marnier può tornarvi comoda anche per fare dei cioccolatini a stampo (e quì vi si rivela da cosa provenisse il residuo che avevo... eheheh ;-) ) e per chi non sapesse come procedere, in questi miei vecchi post troverà descritta la tecnica per ottenerne.


Ingredienti per una ventina di cioccolatini
Cioccolato Fondente 300 gr (per la ricopertura)
Cioccolato Bianco 150 gr
Panna 25 gr
Grand-Marnier (o altro liquore all'arancio) 25 gr
Filetti di scorze di arancio candito

Procedimento
Tritare il cioccolato bianco in piccoli pezzi metterlo in una ciotola assieme alla panna, mettere nel microonde finché la panna spicca il bollore.

Togliere subito dal microonde e mescolare per sciogliere bene tutto il cioccolato bianco, quando la crema è ben amalgamata infine, aggiungere il liquore poco alla volta sempre mescolando bene.

Mettere la ciotola coperta e sigillata in frigo fino al giorno successivo.

Il giorno dopo lasciarla a temperatura ambiente un oretta e poi rimestarla con un cucchiaio per renderla nuovamente malleabile.

Prendere un cucchiaino di composto alla volta (se siete "perfezionisti" usate la bilancia per ottenerli tutti di uguale misura tagliando i pezzetti e verificando che siano di 8-10 gr...), rotolarlo tra i palmi per ottenere una sferetta da schiacciare poi leggermente sul piano.

Tagliare l'arancio candito a filetti di una lunghezza di 3-4 cm circa ed inserirli ciascuno in ogni pallina.


Temperare il cioccolato fondente (col metodo che preferite) e poi tenendo il dolcetto per il candito tuffarcelo facendo in modo di coprire col cioccolato fino all'attaccatura del candito stesso.


Sgocciolare il cioccolato in eccesso per ottenere una base della grandezza "giusta" ed evitare inoltre inutili colature sul piano di lavoro, appoggiare infine via via ad asciugare su un foglio di carta forno.



Ora... io so già che a molti di voi sembreranno indicazioni superflue, perché in molti casi questi cioccolatini non arrivano neanche sul vassoio, ma io ve le do ugualmente affinché ne teniate conto se intendete prepararne per tempo per regalarne a qualcuno: come per le altre praline per gustarle al meglio è consigliabile consumarle al più tardi entro una settimana dalla loro fabbricazione conservandole in luogo fresco ed asciutto, evitando tassativamente il frigo.


Buona giornata a tutti e... speriamo a presto!

...magari con altre ricette al cioccolato! ;-D

lunedì 24 ottobre 2011

Tortine Capresi


Ecco una versione monoporzione di un grande classico della pasticceria italiana.
Delle tante versioni che potete trovare, questa non ha certo la pretesa di essere la migliore o quella "ufficiale" anche perché su quest'ultimo termine, quando si parla di dolci diventati ormai un genere a sé, ci sarebbe da discutere...

E' una ricetta "Gluten-Free" all'origine, in quanto nell'impasto non è previsto l'uso di farine o amidi di alcuna natura, fatta eccezione per lo spolvero dello stampo al quale chi avesse problemi di intolleranza al glutine può ovviare usando un amido non derivato da un cereale con glutine come ad esempio la Maizena.

Il rapporto tra "texture" e sapore trova in questo dolce un connubio perfetto, la consistenza cedevole al morso è il miglior preludio al boccone che si scioglierà sul palato sprigionando tutta l'aromaticità degli ingredienti... (si capisce quanto mi è piaciuta, eh? ;-P)

Per dosare il composto negli stampini stavolta ho voluto essere particolarmente preciso ed ho usato il sac-a-poche con bocchetta liscia grande, poggiando ogni stampino sulla bilancia per riempirlo con lo stesso esatto quantitativo.


Ingredienti per 12 tortine (10 cm circa di diametro)
Burro 150 gr
Cioccolato fondente (70-75% di cacao) 250 gr
Zucchero 250 gr
Uova 6
Farina di mandorle 300 gr
Aroma di vaniglia (estratto alcoolico nel mio caso)
Sale
Zucchero a velo
Farina (o Maizena) e burro q.b. per gli stampini


Procedimento
Preparare gli ingredienti: tenere il burro a temperatura ambiente per un oretta, separare i tuorli dagli albumi, sciogliere il cioccolato a microonde o a bagnomaria e tenere il tutto a portata di mano.

Montare il burro a spuma con lo zucchero e sempre montando incorporarvi un tuorlo alla volta e l'aroma di vaniglia.

Incorporare la farina di mandorle, un pizzico di sale, il cioccolato fuso ed infine delicatamente e poco alla volta gli albumi montati a neve durissima.

Imburrare ed infarinare 12 stampini tondi da tortina

(Nota: lo so questi nelle foto sono meno ma la ricetta io ve la do comunque per 12... ;-) )

e distribuirvi il composto col sac-a-poche con bocchetta liscia riempiendole fino a poco più di metà altezza.


Cuocere a 170° per 15' circa, verificare casomai con uno stecchino, togliere dal forno, attendere 5' ed infine sformare e lasciar raffreddare su una griglia.

Una volta raffreddate capovolgerle e cospargerle di zucchero a velo.


Su come conservarle non ve lo dico più... tanto che avanzi qualcosa ormai non ci crede più nessuno!! Ahahahahahah ;-PPP

Buona settimana!

lunedì 17 ottobre 2011

Tresor


Rieccomi quà, approfitto che avevo un altro post pronto e ve lo sottopongo subito di lunedì mattina, poi... si vedrà!

Dal mio post precedente molti hanno capito che fossi arrabbiato e con qualche rancore irrisolto che desse la nota dominante alle mie parole, in realtà ho approfittato del momento che dovevo comunicarvi una irregolarizzazione del ritmo nella mia frequentazione di "blogger" per esporne tutte le mie ragioni nessuna esclusa... diciamo che era semplicemente un "avviso ai naviganti" in salsa di "chiarezza", il discorso adesso è chiuso e non ci tornerò più sopra.

-0-

Passiamo ora alle cose serie: pare proprio che da un pezzo a questa parte questi biscotti, che a me ed i miei familiari hanno fatto compagnia per buona parte dell'infanzia, siano inspiegabilmente fuori commercio.

Perciò quando in casa me li hanno richiesti mi sono messo a cercare sul web e la ricerca mi ha portato tra le tante anche sul blog della brava Marcella (o Minù) che propone una ricetta abbastanza simile a quella che poi leggerete più sotto, che differisce solo per la quantità di uovo.
Nota: nel suo blog c'è momentaneamente una raccolta sui cupcakes in corso, tenetelo d'occhio! ;-)

La ricetta che ho scelto invece mi è arrivata per altre vie e comunque secondo me sarebbe da lavorarci un altro po' su per ottenere una taroccatura ad hoc, non tanto per il sapore che se ricordo bene gli originali grossomodo è quello, quanto per la consistenza che la presenza del miele tende ad ammorbidire un po' troppo...

Scendendo nei dettagli di rito: per il miele è consigliabile uno di acacia o di arancio, generalmente hanno un sapore non troppo dominante rispetto agli altri e comunque la presenza del miele in sé, di qualsiasi tipo esso sia, contribuisce anche ad una coloratura più scura del biscotto.

Per dare invece al biscotto la caratteristica forma a "osso" quando si stende col sac-a-poche, semplicemente spremere più composto all'inizio e alla fine della striscia piuttosto che nel centro.

Quelli che vedete nelle foto sono stati realizzati usando una bocchetta di 10 mm di diametro ma a cose fatte ho valutato che così vengono forse un po' troppo grossi... ritengo perciò di consigliarvi di farli più piccoli, di fatto secondo me cuociono meglio e diventano leggermente più croccanti.


Ingredienti
Farina 00 150 gr
Fecola di patate 25 gr
Zucchero 125 gr
Miele 10 gr
Uova 2 (110 gr)
Granella di zucchero 50 gr
Cioccolato fondente 50 gr

Procedimento
Setacciare assieme farina e fecola e tenere da parte.

Montare le uova tenute a temperatura ambiente con il miele e lo zucchero finché diventano spumose.

Aggiungere poco alla volta le farine setacciate alla montata incorporandole con una spatola.

Trasferire il composto in un sac-a-poche con bocchetta liscia di 6-7 mm e stenderlo in striscie lunghe 6 cm distanziate tra loro di un paio di cm su una teglia coperta di carta forno.

Cospargerle di abbondante granella di zucchero


e cuocerle a 170° per 10-12' o fino a doratura dopodiché sfornare e lasciar raffreddare.

Una volta raffreddati temperare il cioccolato e metterlo in un cornetto da decorazione fatto con un triangolo di carta forno piegato a cono, tagliarne la punta con una forbice in modo da ottenere un forellino di 1-2 mm.


Avvicinare i biscotti tra loro e decorare variamente secondo gusto con striscie orizzontali e diagonali,

Nota: quì il piccolo chef ha voluto provare anche una teglia senza granella e cioccolato, ma credo poi se ne sia pentito...

Lasciar rapprendere bene il cioccolato prima di maneggiare i biscotti.


Conservare in una biscottiera.

Buona settimana e alla prossima!

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