Molti si chiederanno quale sia l'utilità di fare lo stesso dolce con un metodo più elaborato che rispetto a quello tradizionale, richiede infatti una doppia cottura.
Secondo me l'idea (presa da un manuale di pasticceria che mette solo ricette nude e crude e niente foto o spiegazioni sui perché) intanto NON nasce da un esigenza di recupero e riciclo di un eventuale eccesso di pasta da choux, visto che normalmente sono paste ben idratate (confrontare ad esempio con questa ricetta) e che con la base che si ottiene quì non si produrrebbero dei bei bigné vuoti perché viceversa troppo poco idratata.
L'ipotesi che faccio io (poi se volete mi dite anche voi cosa ne pensate) è che, come avevo già notato anche per quest'altra ricetta, una precottura degli amidi con una relativa parte di grassi probabilmente riesce a trattenere ed isolare meglio l'umidità migliorando di fatto la morbidezza e ritardando sensibilmente il raffermamento del dolce che difatti anche due giorni dopo tagliato sorprendentemente non accenna a seccarsi!
Quindi forse vale la pena provare anche un procedimento più lungo, che ne dite??
Per quanto riguarda invece l'aromatizzazione io ho usato il mio solito zucchero vanigliato fatto con le bucce spolpate delle bacche di vaniglia, si può variare aggiungendo invece della scorza di limone grattugiata finemente, è sconsigliata invece l'aggiunta di frutta candita.
Ingredienti per uno stampo di 20x10 circa
Acqua 60 gr
Burro 120 gr
Sale un pizzico
Farina 00 (debole) 200 gr
Uova 4
Zucchero a velo 200 gr
Lievito per dolci 5 gr
Aroma di vaniglia
Procedimento
In un pentolino mettere acqua e sale e sciogliervi a fuoco lento il burro tagliato a dadini.
Una volta disciolto alzare la fiamma finché spicca il bollore, a quel punto gettarvi tutta la farina precedentemente setacciata e mescolare energicamente con un mestolo di legno finché il composto si stacca dalle pareti.
Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare un po' ovvero finché si possa toccare la pasta senza scottarsi, dopodiché incorporare un uovo alla volta mescolando con una spatola, aggiungendo il successivo quando il precedente è stato bene assorbito dall'impasto.
Incorporare infine lo zucchero e per ultimo il lievito mescolando bene.
Versare il composto in uno stampo da Plum-Cake imburrato ed infarinato, cuocere in forno già caldo (170°) per 35-40' circa verificando al termine la cottura infilando uno spaghetto che dovrà uscire senza residui di impasto.
Sformare e lasciar raffreddare su una griglia, prima di servire spolverizzare a piacimento con zucchero a velo.
-o-
Una comunicazione al volo: ho iscritto il mio blog al contest promosso dal blog del giovane e talentuoso pasticcere Mario Ragona.
Tra alcuni giorni potete essere voi stessi a votare per quello che riterrete il migliore tra i blog partecipanti... ed io ovviamente mi auguro che più di tutti vi piaccia il mio! ;-DDD
Stay tuned!!
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Stay tuned!!
Buona giornata! :-)
Interessante questa preparazione!!!!!
RispondiEliminaI tuoi post sono sempre una scoperta per me. Non avevo mai sentito parlare prima di usare un procedimento simil-pasta choux per fare un cake. Ma la texture come viene? simile quella classica?
RispondiElimina@mariangela: forte vero? ;-)
RispondiEliminaGrazie e buon fine settimana
@Elena: si, è molto simile al classico plum-cake, piuttosto morbido. A presto!
questo e davvero molto interessante e particolare come ricetta ... lo dico io che quando ritorni ritorni sempre con nuove novità ^___^
RispondiEliminabuona giornata Nanni
lia
ovvio che bisogna provarci!!!
RispondiEliminasenz'altro da provare, grazie per questa ricetta! ciao :-)
RispondiEliminaNon conoscevo questo metodo di preparazione, grazie! Proverò sicuramente, buon fine settimana
RispondiEliminaCarmen
sapiente descrizione capace di affascinare e avvincere (il che non è proprio da tutti!). bellissimo metodo...proverò a provarci :)
RispondiElimina@Lia: allora faccio bene a staccare di tanto in tanto! ;-)
RispondiEliminaGrazie e buon fine settimana!
@Vale: e certo che si!!! ;-)
Ciao!
@Francesca: grazie a te per il commento! Buona serata
@Carmen: val la pena anche solo per togliersi la curiosità, no? ;-)
Buon fine settimana anche a te!
@Clara: provalo, l'esperienza pratica val più di mille parole. :-)
Ciao!
ho dovuto leggere due volte il titolo, non sapevo neanche si potesse fare!mamma mia e'proprio vero che su queste cose sono tanto ignorante!
RispondiEliminanoooooo staccare noo!!!
RispondiEliminaspero di passare un fine settima tranquillo..mhaa..
baci
lia
Posso fare "Ohhhh!"? In un periodo in cui non faccio molto (in cucina) ho un piacere enorme quando guardo queste buonezze! A presto carissimo!
RispondiEliminami piace questo esperimento,Nanni!!!io adoro provare nuovi metodi ^;*d'altra parte,il caldo, indurisce velocemente il pane pane e ed anche i dolci,quindi,una soluzione ottima,direi!!
RispondiEliminap.s per il contest,puoi dormire sonni tranquilli,secondo me..eheh ^;*certo,che voteremo te!!!complimenti per questa chicca e felice weekend ;0))
@Lucy: ma no, io direi piuttosto che la materia è talmente vasta che non si finisce mai di imparare!
RispondiEliminaBuona domenica!
@Lia: intendevo staccare per ritornare... ;-)
Ti auguro anch'io il meglio per questo fine settimana :-)
Ciao!
@Elisabetta: sono contento ti piaccia, comunque non è un esperimento, è una ricetta consolidata e funzionante!
Felice WE anche a te!
Versione veramente interessante.
RispondiEliminaAggiungerei che spesso i libri senza foto sono i migliori!
Buon weekend!
Ah di sicuro questo lo è! ;-)
RispondiEliminaGrazie e buona domenica!
Che procedimento insolito, mi incuriosisce molto!!!
RispondiEliminaMi unisco ai followers , così non mi perdo la prossima curiosità !
Baci
Curioso vero?
RispondiEliminaGrazie, mi auguro di soddisfare sempre le tue curiosità!
Ciao
idea molto particolare, d'altronde quando si passa di qui si scoprono sempre delle cose nuove.
RispondiEliminaforse la dovrei provare, visto che il problema dei dolci senza glutine è proprio quello che si seccano troppo presto.
per il contest starò tuned, e ti voterò sicuramente. sei o non sei il mio maitre patissier?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina@Gaia: dovrebbe funzionare, di fatto è sufficiente una farina debole.
RispondiEliminaAnche coi grassi (o gli emulsionanti) si rallenta il raffermamento e quì per fortuna ce ne vanno pochi!
Ti ringrazio in anticipo per l'intenzione di voto, mi auguro di poter ricambiare prima o poi :-)
Ciao!
Sono rimasta veramente molto colpita da questa preparazione! Interessantissima e sicuramente da provare, segno la ricetta! Sei un maestro :) complimenti :)
RispondiEliminaGrazie dei complimenti Valentina! :-D
RispondiEliminaSe ti interessa un altra applicazione particolare della Pasta da Choux guarda anche quì:
http://lavetrinadelnanni.blogspot.it/2010/07/pont-neuf.html
A presto!
Grazie mille!!! Vado subito a vedere :)
RispondiElimina