lunedì 31 ottobre 2011

Pandolce "alla Svizzera"


In questi giorni mi figuro molti di voi intenti ad intagliare febbrilmente zucche giganti e fabbricare dolcetti "mostruosi" con l'intento di far felici i propri pargoli e/o nipotini... fortunatamente per me il mio ancora non da grossa importanza ad ogni festa comandata dal "mercato", men che mai a quella che io definirei: "il carnevalesco incubo di una notte di mezzo autunno"... eheheheheh ;-PPP

Quindi per trascorrere i prossimi giorni che ci separano dal rientro dal ponte di Ognissanti vi lascio con una normale ricetta che avevo lì da qualche tempo, niente a che vedere con l'attesa vigilia ridondante di zucche gialle, fantasmini, zombies etc... bensì un dolce tanto semplice quanto leggero e perfetto per la prima colazione.


La ricetta ed il titolo stesso provengono da uno di quei libriccini-ricettario della Bertolini presenti io credo da sempre in ogni casa italiana (questo era datato 1979!!!) e che ritrovato casualmente a casa dei miei, ho confiscato d'ufficio! ;-D

Ricordo che quando ero bambino sfogliavo con somma curiosità questi libriccini che regolarmente avevano perso la copertina, qualche pagina unta dal burro, qualche altra con traccie di impasti ormai seccati e sognavo di veder realizzate quelle torte che dalle foto a me parevano incredibilmente belle e per un sottinteso principio di equivalenza immaginavo quindi esageratamente buone!

Purtroppo mia madre per andare sul sicuro ha sempre fatto la solita "Torta Regina", che era ottima per carità, ma pur sempre della solita si trattava e quindi quei libriccini sono rimasti in larga parte inutilizzati per lungo tempo.
Un vero peccato perché si tratta di ricette per ottenere ottime torte da colazione che nella loro semplicità e genuinità trovo molto ben bilanciate ed alla portata di tutti...

Ok, intanto facciamo salire questa agli onori della cronaca... ;-D


Ingredienti
Farina 00 350 gr
Zucchero 100 gr
Burro 100 gr
Uova 2
Latte 1/2 bicchiere
Nocciole tostate 50 gr
Lievito per dolci 1 bustina
Sale
Zucchero a velo

Procedimento
Preparare gli ingredienti: setacciare la farina in una ciotola, sciogliere il burro in una tazza e lasciarlo raffreddare, rompere le uova in un'altra tazza e sbatterle appena per miscelarle.

Unire tutti gli ingredienti escluso il lievito alla farina nella ciotola e mescolare energicamente con un mestolo per alcuni minuti, l'impasto sarà abbastanza consistente, infine per ultimo aggiungere il lievito ed amalgamarlo bene.

Versare l'impasto in uno stampo da plum-cake (il mio era di 20x10 circa) imburrato ed infarinato, con le dita unte di burro schiacciarlo a riempire ogni angolo dello stampo ed infine cospargere con le nocciole tritate grossolanamente schiacciando anch'esse un po' per farcele ben aderire.


Mettere in forno già caldo e cuocere a temperatura moderata (160-170°) per 50'.

Verificare la cottura con uno spiedo ed a cottura completata togliere dalla forma lasciandolo poi raffreddare su una griglia e spolverizzarlo infine di zucchero a velo.

Se intendete farlo durare alcuni giorni, conviene tenerlo chiuso in un sacchetto visto che tende a raffermare abbastanza rapidamente.

Buona settimana!

mercoledì 26 ottobre 2011

Cioccolatini Arancio & Grand-Marnier


Con questa ricetta si riparte ufficialmente con la stagione di "cioccolatini-bonbon&affini"...

L'abbinamento ricercato in questo cioccolatino, che ho improvvisato domenica scorsa sfruttando un residuo di ganache al Grand-Marnier, è una ripetizione del tema "arancio" frutto che col cioccolato forma un connubio a dir poco favoloso che non necessita ulteriori aggiunte.

In sé non presenta particolari difficoltà di realizzazione, diciamo poco più di un tartufo e può fare la sua figura in un buffet di petit four di varia origine o essere semplicemente il goloso dolcino di fine pasto.

Come sempre la scelta di ingredienti di qualità farà la netta differenza tra ciò che è squisito e ciò che con molta cautela può definirsi... ehm... "passabile"... ;-)

La ricetta della ganache al Grand-Marnier può tornarvi comoda anche per fare dei cioccolatini a stampo (e quì vi si rivela da cosa provenisse il residuo che avevo... eheheh ;-) ) e per chi non sapesse come procedere, in questi miei vecchi post troverà descritta la tecnica per ottenerne.


Ingredienti per una ventina di cioccolatini
Cioccolato Fondente 300 gr (per la ricopertura)
Cioccolato Bianco 150 gr
Panna 25 gr
Grand-Marnier (o altro liquore all'arancio) 25 gr
Filetti di scorze di arancio candito

Procedimento
Tritare il cioccolato bianco in piccoli pezzi metterlo in una ciotola assieme alla panna, mettere nel microonde finché la panna spicca il bollore.

Togliere subito dal microonde e mescolare per sciogliere bene tutto il cioccolato bianco, quando la crema è ben amalgamata infine, aggiungere il liquore poco alla volta sempre mescolando bene.

Mettere la ciotola coperta e sigillata in frigo fino al giorno successivo.

Il giorno dopo lasciarla a temperatura ambiente un oretta e poi rimestarla con un cucchiaio per renderla nuovamente malleabile.

Prendere un cucchiaino di composto alla volta (se siete "perfezionisti" usate la bilancia per ottenerli tutti di uguale misura tagliando i pezzetti e verificando che siano di 8-10 gr...), rotolarlo tra i palmi per ottenere una sferetta da schiacciare poi leggermente sul piano.

Tagliare l'arancio candito a filetti di una lunghezza di 3-4 cm circa ed inserirli ciascuno in ogni pallina.


Temperare il cioccolato fondente (col metodo che preferite) e poi tenendo il dolcetto per il candito tuffarcelo facendo in modo di coprire col cioccolato fino all'attaccatura del candito stesso.


Sgocciolare il cioccolato in eccesso per ottenere una base della grandezza "giusta" ed evitare inoltre inutili colature sul piano di lavoro, appoggiare infine via via ad asciugare su un foglio di carta forno.



Ora... io so già che a molti di voi sembreranno indicazioni superflue, perché in molti casi questi cioccolatini non arrivano neanche sul vassoio, ma io ve le do ugualmente affinché ne teniate conto se intendete prepararne per tempo per regalarne a qualcuno: come per le altre praline per gustarle al meglio è consigliabile consumarle al più tardi entro una settimana dalla loro fabbricazione conservandole in luogo fresco ed asciutto, evitando tassativamente il frigo.


Buona giornata a tutti e... speriamo a presto!

...magari con altre ricette al cioccolato! ;-D

lunedì 24 ottobre 2011

Tortine Capresi


Ecco una versione monoporzione di un grande classico della pasticceria italiana.
Delle tante versioni che potete trovare, questa non ha certo la pretesa di essere la migliore o quella "ufficiale" anche perché su quest'ultimo termine, quando si parla di dolci diventati ormai un genere a sé, ci sarebbe da discutere...

E' una ricetta "Gluten-Free" all'origine, in quanto nell'impasto non è previsto l'uso di farine o amidi di alcuna natura, fatta eccezione per lo spolvero dello stampo al quale chi avesse problemi di intolleranza al glutine può ovviare usando un amido non derivato da un cereale con glutine come ad esempio la Maizena.

Il rapporto tra "texture" e sapore trova in questo dolce un connubio perfetto, la consistenza cedevole al morso è il miglior preludio al boccone che si scioglierà sul palato sprigionando tutta l'aromaticità degli ingredienti... (si capisce quanto mi è piaciuta, eh? ;-P)

Per dosare il composto negli stampini stavolta ho voluto essere particolarmente preciso ed ho usato il sac-a-poche con bocchetta liscia grande, poggiando ogni stampino sulla bilancia per riempirlo con lo stesso esatto quantitativo.


Ingredienti per 12 tortine (10 cm circa di diametro)
Burro 150 gr
Cioccolato fondente (70-75% di cacao) 250 gr
Zucchero 250 gr
Uova 6
Farina di mandorle 300 gr
Aroma di vaniglia (estratto alcoolico nel mio caso)
Sale
Zucchero a velo
Farina (o Maizena) e burro q.b. per gli stampini


Procedimento
Preparare gli ingredienti: tenere il burro a temperatura ambiente per un oretta, separare i tuorli dagli albumi, sciogliere il cioccolato a microonde o a bagnomaria e tenere il tutto a portata di mano.

Montare il burro a spuma con lo zucchero e sempre montando incorporarvi un tuorlo alla volta e l'aroma di vaniglia.

Incorporare la farina di mandorle, un pizzico di sale, il cioccolato fuso ed infine delicatamente e poco alla volta gli albumi montati a neve durissima.

Imburrare ed infarinare 12 stampini tondi da tortina

(Nota: lo so questi nelle foto sono meno ma la ricetta io ve la do comunque per 12... ;-) )

e distribuirvi il composto col sac-a-poche con bocchetta liscia riempiendole fino a poco più di metà altezza.


Cuocere a 170° per 15' circa, verificare casomai con uno stecchino, togliere dal forno, attendere 5' ed infine sformare e lasciar raffreddare su una griglia.

Una volta raffreddate capovolgerle e cospargerle di zucchero a velo.


Su come conservarle non ve lo dico più... tanto che avanzi qualcosa ormai non ci crede più nessuno!! Ahahahahahah ;-PPP

Buona settimana!

lunedì 17 ottobre 2011

Tresor


Rieccomi quà, approfitto che avevo un altro post pronto e ve lo sottopongo subito di lunedì mattina, poi... si vedrà!

Dal mio post precedente molti hanno capito che fossi arrabbiato e con qualche rancore irrisolto che desse la nota dominante alle mie parole, in realtà ho approfittato del momento che dovevo comunicarvi una irregolarizzazione del ritmo nella mia frequentazione di "blogger" per esporne tutte le mie ragioni nessuna esclusa... diciamo che era semplicemente un "avviso ai naviganti" in salsa di "chiarezza", il discorso adesso è chiuso e non ci tornerò più sopra.

-0-

Passiamo ora alle cose serie: pare proprio che da un pezzo a questa parte questi biscotti, che a me ed i miei familiari hanno fatto compagnia per buona parte dell'infanzia, siano inspiegabilmente fuori commercio.

Perciò quando in casa me li hanno richiesti mi sono messo a cercare sul web e la ricerca mi ha portato tra le tante anche sul blog della brava Marcella (o Minù) che propone una ricetta abbastanza simile a quella che poi leggerete più sotto, che differisce solo per la quantità di uovo.
Nota: nel suo blog c'è momentaneamente una raccolta sui cupcakes in corso, tenetelo d'occhio! ;-)

La ricetta che ho scelto invece mi è arrivata per altre vie e comunque secondo me sarebbe da lavorarci un altro po' su per ottenere una taroccatura ad hoc, non tanto per il sapore che se ricordo bene gli originali grossomodo è quello, quanto per la consistenza che la presenza del miele tende ad ammorbidire un po' troppo...

Scendendo nei dettagli di rito: per il miele è consigliabile uno di acacia o di arancio, generalmente hanno un sapore non troppo dominante rispetto agli altri e comunque la presenza del miele in sé, di qualsiasi tipo esso sia, contribuisce anche ad una coloratura più scura del biscotto.

Per dare invece al biscotto la caratteristica forma a "osso" quando si stende col sac-a-poche, semplicemente spremere più composto all'inizio e alla fine della striscia piuttosto che nel centro.

Quelli che vedete nelle foto sono stati realizzati usando una bocchetta di 10 mm di diametro ma a cose fatte ho valutato che così vengono forse un po' troppo grossi... ritengo perciò di consigliarvi di farli più piccoli, di fatto secondo me cuociono meglio e diventano leggermente più croccanti.


Ingredienti
Farina 00 150 gr
Fecola di patate 25 gr
Zucchero 125 gr
Miele 10 gr
Uova 2 (110 gr)
Granella di zucchero 50 gr
Cioccolato fondente 50 gr

Procedimento
Setacciare assieme farina e fecola e tenere da parte.

Montare le uova tenute a temperatura ambiente con il miele e lo zucchero finché diventano spumose.

Aggiungere poco alla volta le farine setacciate alla montata incorporandole con una spatola.

Trasferire il composto in un sac-a-poche con bocchetta liscia di 6-7 mm e stenderlo in striscie lunghe 6 cm distanziate tra loro di un paio di cm su una teglia coperta di carta forno.

Cospargerle di abbondante granella di zucchero


e cuocerle a 170° per 10-12' o fino a doratura dopodiché sfornare e lasciar raffreddare.

Una volta raffreddati temperare il cioccolato e metterlo in un cornetto da decorazione fatto con un triangolo di carta forno piegato a cono, tagliarne la punta con una forbice in modo da ottenere un forellino di 1-2 mm.


Avvicinare i biscotti tra loro e decorare variamente secondo gusto con striscie orizzontali e diagonali,

Nota: quì il piccolo chef ha voluto provare anche una teglia senza granella e cioccolato, ma credo poi se ne sia pentito...

Lasciar rapprendere bene il cioccolato prima di maneggiare i biscotti.


Conservare in una biscottiera.

Buona settimana e alla prossima!

giovedì 13 ottobre 2011

Savoiardi! ...ed ultime novità


Rieccomi quà finalmente, purtroppo anche avendo il post pronto per metà non mi è stato possibile pubblicarlo prima perché in questi giorni mi è capitato un po' di tutto...
Fortunatamente adesso è quasi tutto risolto, ma ho paura che questo sia solo l'inizio!

Credo infatti che per un bel pezzo dovrete abituarvi ad una mia presenza oltremodo ridotta ed incostante, tante sono le cose che occupano il mio tempo libero e che su questo mio hobby hanno la priorità.

Io come sempre porto avanti la mia passione per la pasticceria, continuo a sperimentare le mie ricette e faccio pure qualche foto, ma solo il pensiero di perdere due ore di sonno prezioso per spiegare nel miglior modo possibile una ricetta della quale in molti casi non saprò mai se verrà realmente eseguita da qualcuno, da chi, con quali risultati e con quale soddisfazione mi toglie molte velleità, ritengo infatti che soprattutto chi mi fa una richiesta specifica sulla quale metto tempo e risorse, per correttezza dovrebbe poi mettermi a parte di risultati ed impressioni... e chiudo quì il discorso.

Fortunatamente in questa mia settimana di assenza, qualche salvifico feed-back in controtendenza c'è stato eccome e così non vi mollo definitivamente come era stato a lungo mio pensiero ricorrente, ma porterò avanti la mia opera di condivisione in maniera molto meno "lineare".


Intanto è ricominciata la stagione fredda tanto attesa per ritornare a parlare del "cibo degli dei"... a chi attendeva notizie sui miei corsi di cioccolateria e pasticceria comunico che ho deciso che non intendo stabilire date di mia iniziativa, manterrò fede ovviamente agli impegni presi per le date stabilite già da tempo privatamente con i gruppi che mi hanno contattato e mi terrò a disposizione di altri gruppi già organizzati che vorranno contattarmi in futuro.

Ed anche sui corsi ho le mie buone ragioni... tanto per dire, io ho una memoria da elefante e se dovevo dar retta a tutti quelli che a parole spergiuravano che il corso lo avrebbero fatto (e sono legione), stavo fresco... infatti che bisogno hai di dirmi: "No, davvero farai i corsi?!?! Grande!!! O Nanni, mi raccomando, avvertimi che io lo faccio sicuro, eh? Sono in prima fila!! Porto anche tre amiche!!!"....se poi di fatto non è una reale intenzione ma diciamo... forse arriva a mezza?
Guarda che poi quando ci incontriamo di persona quello può essere un precedente imbarazzante per entrambi, eh!

Un altra ragione, ben più seria ed importante della precedente, è che non sono affatto un buon organizzatore ed il lavoro di promozione e segreteria mi rimane ostico e pesante, pagherei purché lo faccia qualcun altro più portato di me per queste cose, ragioni per le quali d'ora in poi ben vengano i gruppi di appassionati ben organizzati ed attrezzati od in alternativa un po' più di riposo e tempo libero per me.


Ora, tolti un po' di sassolini dalle scarpe, passiamo alla ricetta di oggi:
quello che colpisce a colpo d'occhio di questi savoiardi è che rispetto a quelli che si comprano (ed ai quali ormai siamo abituati come fossero l'unico riferimento) questi sono piatti alla base ed al morso hanno una consistenza leggermente più compatta.

Per ottenere la classica forma tonda sopra e sotto è solo questione di procurarsi l'apposito stampo multi-impronta che per chi non lo conoscesse è fatto tipo tante file di "barchette" liscie, ma è un eventualità da prendere in considerazione solo se volete fare una figura molto professionale confezionando qualche "Charlotte", per i classici Tiramisu o Zuppa Inglese della domenica invece, dove il biscotto viene inzuppato e poi scompare annegato nella crema non ha secondo me molto senso.

Per quanto riguarda la consistenza noterete che anche questi assorbono eccome senza appesantire l'insieme e che la leggerezza di quelli comprati è forse un tentativo riuscito del produttore di vendervi anche l'aria dentro ai biscotti... ;-)))

A breve ovviamente li sottoporrò alla prova di rito del tiramisu...


Ingredienti
Uova 2
Tuorli 2
Zucchero semolato 120 gr (100+20)
Zucchero a velo 100 gr (vanigliato home made)
Farina 00 200 gr
Lievito per dolci 1/2 bustina
Amido di frumento 150 gr
Sale un pizzico

Procedimento
Setacciare assieme farina, amido e lievito.

Tenere da parte

Tenere le uova ed i tuorli un paio d'ore a temperatura ambiente e con un frullino elettrico montarli poi in una ciotola con 100 gr di zucchero semolato, lo zucchero a velo ed il sale.

L'impasto deve gonfiare similmente a quando si fa il pan di spagna dopodiché con una spatola incorporare gradulamente le polveri, meglio ancora se setacciandole nuovamente nell'aggiunta.

Mescolare uniformemente e trasferire poi il composto in un sac-a-poche con bocchetta liscia tonda di 15 mm.

Formare dei bastoncini di 8-10 cm ben distanziati su una teglia coperta di carta forno,

(Nota: si, ce n'è uno storto... anzi più d'uno! ;-PPP)

cospargerli con lo zucchero rimanente ed infornare a 190° per 8' circa o comunque quando presentano segni di screpolatura.

Togliere dal forno, attendere 5' e poi distaccare i biscotti con delicatezza,


poggiandoli su una griglia a completare il raffreddamento.

Alla prossima! ;-)

giovedì 6 ottobre 2011

Stelline alle Nocciole


Qualche anno fa comprai un libriccino dal titolo "Biscotti" fatto di schede separabili e vi trovai diverse ricette interessanti che lì per lì lessi rapidamente però senza provarne alcuna.

Poi qualche giorno fa nella pagina di Facebook di questo blog mi è stata fatta esplicita richiesta di una ricetta di biscotti con le nocciole da parte di una lettrice e così intanto sono partito da questi che sono essenzialmente dei Petit-Four, ovvero dei pasticcini da fine pasto, che ho ritenuto interessanti.

Ovviamente quando si parla di biscotti con le nocciole utilizzandone la farina se ne possono ottenere dei più vari: se ne possono fare dei baci di dama, dei normali frollini, dei brutti-ma-buoni etc...etc... oppure in sostituzione, utilizzare direttamente dell'ottima copertura gianduia nelle ricette ove è previsto del cioccolato al latte.

Un tipo di preparazione come questa ha senz'altro il pregio della rapidità di esecuzione, ma purtroppo non quello della conservabilità, conviene quindi farne pochi e consumarli rapidamente prima che diventino gommosetti... ;-)


Ingredienti
Albumi 2
Zucchero 20 gr
Zucchero a velo 50 gr
Cacao amaro 30 gr
Nocciole tritate fini 125 gr
Cioccolato fondente 60-65% di cacao 50 gr


Procedimento
Montare gli albumi (che siano a temperatura ambiente) a schiuma, aggiungere lo zucchero e finire di montare a neve durissima.

Tritare le nocciole finemente nel tritatutto azionandolo ad impulsi per evitare di surriscaldarle, aggiungervi infine lo zucchero a velo ed il cacao setacciati dando ancora qualche impulso per amalgamare insieme il tutto.

Unire le polveri alla montata di albumi e mescolare con delicatezza fino ad ottenere un composto omogeneo.

Mettere in un sac-a-poche con bocchetta stellata di 10 (evitare misure inferiori soprattutto se le nocciole non sono tritate abbastanza finemente) e posare piccoli mucchietti possibilmente uguali sulla teglia coperta di carta forno.


Cuocere a 180° per 10' circa, togliere dal forno e lasciar raffreddare bene prima di distaccare i biscottini altrimenti possono rompersi e non distaccarsi dalla carta.

Mangiati così singolarmente risultano un po' "asciutti"...


... conviene perciò una volta raffreddati unirli a coppie con del cioccolato fondente temperato, lasciarlo rapprendere e consumare subito.


A tutti (con un po' di anticipo) l'augurio di un buon fine settimana! :-)

lunedì 3 ottobre 2011

Rollè Lievitato


Questo dolce essenzialmente ricorda una Gubana "lineare" ovvero non avvolta a spirale.

Rispetto al dolce tradizionale friulano che è un dolce da ricorrenza e quindi ricco sotto tutti i punti di vista, ho preferito interpretare l'idea in chiave personale per ottenere un dolce da colazione nutriente e saporito usando però un impasto meno ricco ed impegnativo, in buona sostanza una brioche abbastanza leggera; mentre per il ripieno ho fatto un po' ad estro frugando tra gli ingredienti presenti nella mia dispensa seguendo qualche semplice accortezza.

Volendo variare od improvvisare un ripieno di questo tipo bisogna tenere conto che non tutti gli ingredienti hanno ugual "peso" sul gusto finale, alcuni infatti hanno la caratteristica di dominare come sapore.

Della frutta secca ad esempio se ne ricerca la preponderanza che tende difatti ad armonizzarsi bene col resto, per il cioccolato invece si cerca di evitarla in quanto nell'insieme tende a conferire un gusto pungente e meno gradevole.

Altri ingredienti invece contribuiscono a fare massa senza dominare nonostante una maggiore quantità, come fanno molte marmellate, altri servono essenzialmente a legare e conferire una certa spalmabilità utile in fase di formatura oppure ad aromatizzare e garantire una maggiore conservabilità.

La cosa migliore rimane sempre quella di assaggiare il ripieno via via che lo si crea valutandone contemporaneamente la consistenza.


Per uno stampo tipo Plum-Cake di 30x10

Ingredienti

Per la pasta
Farina 00 (forte) 125 gr (Manitoba Loconte)
Farina 0 125 gr (io la coop)
Latte 125 gr
Zucchero 50 gr
Uova 1 (60 gr)
Burro 50 gr
Lievito di birra fresco 5 gr
Sale 3 gr
Scorza grattugiata di 1/2 limone
Aroma di vaniglia 1/2 cucchiaio (estratto alcoolico home-made)

Per il ripieno
Uvetta 40 gr
Pinoli 20 gr
Mandorle tritate 35 gr
Nocciole tritate 25 gr
Prugne secche sminuzzate 50 gr
Cioccolato tritato 20 gr
Marmellata 75 gr (la mia era di uva fragola)
Ruhm 20 gr
Miele 20 gr
Cocco secco grattugiato 30 gr
Fiocchi di avena 35 gr
Scorza grattugiata di 1/2 limone
Zucchero 30 gr

Uovo 1 (50 gr)
Burro fuso 20 gr


Per rifinire
Albume
Zucchero


Procedimento
Per un risultato migliore prendersi un po' di anticipo per preparare sia la pasta che il ripieno, ovvero prevedere di formare e cuocere all'indomani.

Primo giorno
Preparare il ripieno: in una ciotola mescolare tutti gli ingredienti ad eccezione di burro e uovo che andranno aggiunti all'ultimo momento il giorno successivo.

Sigillare la ciotola e conservarla in un luogo fresco a "maturare" per 24h circa.


Per la pasta preparare un poolish aromatizzato: sciogliere 1,5 gr di lievito in 100 gr di latte ed aggiungervi 100 gr di farina Manitoba e la scorza del mezzo limone finemente grattugiata

Mescolare con una frusta fino ad ottenere una pastella densa, coprire la ciotola con pellicola e lasciar gonfiare per 4-5 h circa.

Trascorso questo tempo sciogliere i rimanenti 3,5 gr di lievito nei 25 gr di latte con i rimanenti 25 gr di Manitoba.

Mettere i 2 preimpasti nella planetaria direttamente col gancio, aggiungere 3-4 cucchiai della farina 0 ed avviare l'impasto.

In una tazza sbattere l'uovo con lo zucchero e quando l'impasto è omogeneo aggiungere l'uovo zuccherato, metà alla volta, alternandolo alla farina lasciandone una manciata.

Quando l'impasto è di nuovo omogeneo e comincia a tirare un po', aggiungere il sale, l'ultima manciata di farina ed aumentare gradatamente la velocità.

Di tanto in tanto fermare la macchina, staccare l'impasto dal gancio, capovolgerlo nella ciotola e ripartire finché si ottiene un buon livello di incordatura, ovvero dopo qualche minuto che l'impasto si stacca anche dal fondo della ciotola e tende a "risalire" il gancio stesso.


A questo punto rallentare la velocità ed inserire il burro 1/3 alla volta, capovolgendo l'impasto ad ogni aggiunta.

Ad assorbimento avvenuto aggiungere l'estratto alcoolico di vaniglia ed incordare bene, fare eventualmente la prova del velo per verificare.

(Foto su gentile concessione del piccolo chef...)

Imburrare una ciotola e mettervi l'impasto raccolto a palla con la chiusura sotto.

Sigillare la ciotola e metterla nel ripiano più basso del frigo (che teoricamente si trova a 4-5° stabili) per 18h circa.


Secondo giorno: togliere la ciotola dal frigo un'ora prima di rimanipolare l'impasto.

Rovesciarlo sul piano infarinato, sgonfiarlo bene e dare delle pieghe di tipo 2.

Raccogliere a palla e tenere coperto 20' prima di stenderlo.

Col mattarello infarinato poi stendere l'impasto in un rettangolo alto più o meno quanto lo stampo (30 cm) e lungo circa 50.


Finire di preparare il ripieno amalgamandoci l'uovo ed il burro fuso ed infine stenderlo con una spatola coprendo uniformemente la superficie di pasta lasciando scoperto un bordino di 1 cm su 3 lati.


Con delicatezza cominciare ad arrotolare dal lato coperto fino all'ultimo e quando si arriva vicini al termine, spennellare la striscia rimasta libera dal ripieno e finire di arrotolare.

(Foto su gentile concessione del piccolo chef...)

Imburrare lo stampo e con molta delicatezza adagiarvi sul fondo il rotolo appena formato.


Spennellare con albume, coprire con pellicola lo stampo e lasciar lievitare a 27° per 1h e 30' circa.

Toglier la pellicola, spennellare di nuovo con albume e spolverizzare con abbondante zucchero semolato.

Cuocere a 170° per 35-40 circa, coprendo se necessario a metà cottura con un foglio di allumino.

Se si vuole esser sicuri, verificare la cottura con uno spiedino ed infine sformare e lasciar raffreddare su una griglia.


Ogni fetta presenterà il classico motivo a spirale


Una volta ben freddo anziché affettarlo possibilmente si dovrebbe lasciarlo riposare intero così com'è, chiuso in un sacchetto per un paio di giorni prima di consumarlo,


come per altri lievitati con un ripieno complesso ed aromatico il sapore maturerà ulteriormente.

Auguro a tutti voi un buon inizio di settimana! :-D

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