13 minuti fa
giovedì 3 giugno 2010
La Pizza Bianca Romana ed il corso di panificazione
La ricetta di oggi è stata materia di studio nel corso che ho frequentato lo scorso fine settimana.
Mi ci sono voluti alcuni giorni per dipanare la mole di informazioni acquisite in quelle due giornate e perchè no anche per riprendermi un po' dalla stanchezza.
Per oggi pubblico alcune foto e vi parlo del corso e della pizza bianca romana, la prossima settimana metterò le altre poche foto parlando dell'aspetto dolce del corso ;-)
Purtroppo sono arrivato all'appuntamento già stravolto dalla stanchezza e dal sonno pregressi, il piccolo chef infatti si è ammalato qualche giorno prima e ci ha fatto passare qualche notte insonne...
Non oso immaginare che idea di me si sia fatta chi mi ha conosciuto per la prima volta in questa occasione... sarò apparso un po' addormentato e distratto... infatti c'è stato anche chi ha avuto il garbo di farmelo notare...
Ho scoperto con piacere che alcuni già conoscevano e dicevano di apprezzare questo blog... c'era anche chi dubitava dal mio aspetto (sono magro) che fossi io quello che cucina e posta mediamente 2-3 ricette di dolci a settimana :-)
Dire che il corso è stato emozionante è scontato e riduttivo, intanto ho conosciuto Adriano, Paoletta e molte altrettanto belle persone con le quali ho condiviso momenti che credo non dimenticherò mai.
Tecnicamente parlando poi credo di aver arricchito il mio bagaglio di tecniche e nozioni preziose, da ora in poi quando mi accingerò a fare un lievitato avrò un approccio più mirato e meno improvvisato... insomma, sicuramente più rispettoso :-)
La location: il corso ha avuto luogo nella casa colonica risalente al '400 di un agriturismo in vetta ad una collina, con una vista incantevole sul verde ed un silenzio ed una pace che sono propri solo di questi luoghi incantati.
Adriano mi ha confessato che gli sarebbe piaciuto svolgere il corso nella veranda all'aperto, peccato che si fosse levato un forte vento che avrebbe reso vano ogni tentativo di spolvero con la farina.
Al corso partecipavano alcune food-blogger che avevo conosciuto in internet i giorni precedenti come Aurelia e Silvia che ho avuto modo così di conoscere ed apprezzare di persona... credo che con loro non ci perderemo di vista :-))
C'erano poi: Monica che con suo marito si alternavano agli impasti ed altre signore che non avevano un blog, ma che seguivano da tempo i blog di Adriano e Paoletta animate dalla nostra stessa passione per la cucina.
Io ho condiviso la spianatoia con Barbara una ragazza romana che mi ha mostrato le foto delle bellissime torte che fa in casa, accanto a me c'erano Lucia che saluto cordialmente ;-) e Katia che credo abbia anche lei un blog ma che ho dimenticato di annotare: ti prego se mi leggi comunicamelo che aggiorno il post :-))
Con gli altri partecipanti ho avuto poca possibilità di interagire, se qualcuno si riconosce me lo dica che aggiungo anche loro :-)
Il primo giorno poi è passata a trovarci anche Gaia con la sua bellissima famiglia, portandoci in dono una buonissima schiacciata alla fiorentina :-P ...lei poi era iscritta alla seconda sessione del corso e ci ha salutato.
Con noi ha impastato anche Raffaella, la titolare dell'agriturismo, dividendosi tra i vari compiti che il suo lavoro le richiedeva.
C'erano inoltre due ragazze venete, Linda e Valentina molto vispe e simpatiche che hanno contribuito a vivacizzare ulteriormente questo bel corso.
Un grazie particolare a Sandra, la simpaticissima e premurosa moglie di Adriano, che si è affaccendata tutto il tempo per farci lavorare al meglio.
Il set
La prova del velo
L'impastamento della brioche
Il programma del primo giorno era bello tosto: abbiamo fatto la teoria, portato a compimento 2 ricette piene ed impostata una terza.
C'è stato anche qualche minuto di suspence al momento delle cotture: dei 3 forni dislocati nei vari appartamenti della colonica al momento del bisogno ne funzionava soltanto uno :-O
Allora immaginate di avere 10-12 teglie (non ricordo esattamente) di focaccie e brioche di varia forma che rischiano di passare di lievitazione ed un forno che ve ne cuoce solo 2 alla volta.
Fortunatamente Adriano ha capito che in uno era il timer da sbloccare e lo ha fatto partire e l'altro che invece aveva un guasto elettrico l'ho fatto partire io mettendoci le mani ed usando le mia praticaccia di tecnico elettronico :-))
Il giorno dopo invece i ritmi erano molto più tranquilli si è chiacchierato un sacco tra di noi ed il corso si è concluso con la pizza napoletana di Adriano cotta nell'antico forno a legna.
A memoria mia credo che quella sia stata una delle pizze più buone mai mangiate in vita mia e credetemi che non esagero.
Adriano ci ha fatto alcuni calzoni con ricotta, pepe e salame, e delle margherite con una fiordilatte saporitissima e compatta che si trova solo dalle sue parti, una roba da urlo!
Per non parlare dei croissants di Paoletta (fatti però da noi ma sotto la sua guida) caldi appena sfornati, dei danish, delle treccine etc... :-PPP
Per ultime infine Adriano ci ha messo in cottura nel forno a legna le pizze bianche che avevamo realizzato nel pomeriggio.
Io giudiziosamente la mia mezza pizza, insieme a qualche dolcino, l'ho portato a casa per i miei cari... no perchè sanno che vado ad un corso a fare queste buone cose, se non porto niente mi tocca dormire sullo zerbino...
Siccome tutto ha fatto furore (e non avevo dubbi) mi è stato chiesto di rifare al più presto la pizza bianca (non ha l'uovoed il piccolo chef la può mangiare).
L'ho rifatta ieri e come prima volta sono abbastanza soddisfatto.
Non è un lievitato facile, soprattutto se come me si impasta a mano, si tratta infatti di un impasto ad alta idratazione (85%), insomma prima che questa roba acquisti una certa consistenza avrete schizzato impasto su ogni superficie della vostra cucina, vetri compresi.
La difficoltà maggiore però l'ho incontrata nel trasferimento in forno, ho usato una paletta di metallo e nonostante l'abbondante spolvero, la pasta mi ci è rimasta attaccata in 2 o 3 punti in entrambe le occasioni.
Così usando le maniere forti per staccarla e posarla sulla teglia già rovente la pasta mi si è un po' ammontata ed ha perso l'aspetto di rettangolo bozzoloso ma ben disteso, per prendere invece l'aspetto di un canovaccio grinzoso buttato lì.
Certo il forno elettrico non è quello a legna, però la pizza è venuta squisita e ce la siamo finita tutta in un batter d'occhio lo stesso!
Riporto la ricetta di Adriano con alcune modifiche riguardanti l'impastamento a mano
Ingredienti
Ingredienti:
150gr farina manitoba
350gr farina da pizza con buon assorbimento
425gr acqua
12gr sale
5gr lievito
20gr olio evo
1 cucchiaino malto (no miele)
Semola rimacinata per lo spolvero
Procedimento
Fare la fontana con le due farine ben mescolate
Sciogliere il lievito ed il malto in 360gr d'acqua, sciogliere il sale nella rimanente acqua e tenere da parte.
Aggiungere l'acqua/malto/lievito al centro e mescolare la farina presa dai bordi in quantità utile ad ottenere una pastella che lascerete gonfiare per 40' coprendo la ciotola con pellicola.
Lavorare con una spatola incorporando il resto della farina, all'assorbimento rovesciare sulla spianatoia ed impastare strisciando con la base del palmo di una mano e riportando con una spatola con l'altra mano.
Quando prende elasticità aggiungere la rimanente acqua (quella salata) a piccole dosi continuando con palmo e spatola.
Poi stesso procedimento per l'aggiunta dell'olio a piccole dosi.
All'assorbimento di quast'ultimo battere e ribaltare l'impasto ritmicamente aiutandosi con la spatola in una mano ed ungendo le dite dell'altra, aumentando via via il ritmo fino ad incordare.
Trasferire in un contenitore con coperchio e dopo 20' mettere in frigo a 5°.
Dopo 6 - 7 ore tirare fuori, mettere al caldo per un'oretta, rovesciare sul piano spolverato con semola rimacinata
Dare due piegature a 3. Spezzare in due e, con il taglio in alto dare un'altra piegatura a tre, capovolgere e coprire a campana.
Accendere il forno al massimo con dentro una teglia pesante capovolta (va bene anche la leccarda, se di ferro), messa a 2/3 in alto.
Quando il forno sarà andato stendere tirando la pasta, senza schiacciarla, le bolle vengono se non si fanno uscire i gas.
Tirarla a meno di un dito, aiutandosi con i polpastrelli a distribuire le bolle, verrà irregolare ma così deve essere.
Trasferirla sulla pala, pennellarla con olio e spolverarla con sale grosso, infornare.
Qui bisogna porre attenzione: se la si fa scivolare velocemente, si compatta e viene troppo alta; bisogna far toccare la prima parte sul lato posteriore della teglia e poi tirare la pala in modo da stenderla... io ho toppato proprio in questa fase, vabbè pazienza, era buonissima lo stesso :-)
Dopo ca. 5', accendere il grill e lasciar colorire per un paio di minuti (attenzione che brucia rapidamente).
Va mangiata appena fatta, così com'è o imbottita con mozzarella ed insaccati, ed infatti le foto sono state fatte molto di fretta per non farla freddare :-)
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Che nostalgia che mi viene rivedendo queste foto!
RispondiEliminaGrazie a tutti!
Vale
Grazie nanni sinceramente devo dire che questo post l'aspettavo,mi hai fatto rivivere il corso attraverso le tue parole,sono d'accordissimo su una cosa la gentilezza della moglie diAdriano,noi stavamo a casa sua e aveva sempre un sorriso per tutti,non è da tutti trovarsi 20 persone in casa che ti sporcano cucina,bagni (Adriano ci mandava ogni 5 minuti a lavare le mani ahah!!)e ti fanno volare farina dapperttutto.Bel post Nanni,grazie mille!!!
RispondiEliminaFantastica ha un'alveolatura meravigliosa!!! la pizza bianca è la mia preferita perchè è senza farcitura che si gode appieno della qualità della pasta.
RispondiEliminaCerto che leggendo il procedimento non mi sembra mica tanto facile....anche io impasto solo a mano, ma non sono mai riuscita con impasti all'85% di idratazione.
Subito ti dico che non sarai soddisfatto ma la pizza mi pare perfetta, vale da una romana DOC? ;-)
RispondiEliminaGrazie per questo bel reportage, incantevole anche il luogo...guardo tutto e leggo con bonaria invidia.
A presto, e proverò la ricetta, come al solito!
Bellissimo post e bellissima PIZZA!!!!!
RispondiEliminaBravissimo!! Piacerebbe anche a me partecipare al corso...chissà, magari ci riesco ;)
Baci al piccolo chef :)
Eccolo qua! lo aspettavo!!!!!
RispondiEliminabello, bello, bello, ripartirei subito per un altro corso come questo! Fantastici maestri e splendida compagnia!
e quella pizza! ma quanto è buona??? prossimamente cercherò di ripetere la lezione anche io!!!
Ciao!
Silvia
aspettavo il tuo racconto!ne è valsa la pena è!:)
RispondiEliminadev'essere stato proprio un bel week end a tutta cucina!
Ciao! Questo post è bellissimo!
RispondiEliminaLa tua pizza è bellissima e molto molto invitante! Altro che problemucci di percorso!! :)
Con questi impasti iperidratati io ho seri problemi anche con l'impastatrice... ormai è una sfida aperta tra me e lei!
Deve essere stato bellissimo, stanchezza a parte, questo corso!
Nu nu, io voglio il bis con noi di Milano...con un bel forno a legna e la compagnia della moglie di Adriano!
Senti, ma non ne è che sei riuscito a strappare anche la ricettina della pizza napoletana ad Adriano?? :))
Bona!! Ciao, sono Monica, ero al corso con mio marito, ti ricordi? Noi ieri abbiamo tentato di replicare la focaccia pugliese ma è ancora molto migliorabile!! E' stato un bellissimo weekend!!!!
RispondiEliminabelli i corsi e che soddisfazione quando una volta cotto l'impasta è come deve essere...bravo
RispondiElimina....beh un pochettino di sana invidia me la concedi ? Non potro' mai assaggare 'ste delizie sigh!
RispondiEliminaMa quanto mi piacerebbe fare lo stesso i corsi per i miei e anche per migliorare le tecniche gluten free...!
Saltuti dal sud
Ma che bellezzaaaa..un corso stupendo e dal tuo racconto anche delle persone stupende. Poi la pizza bianca fa una gola...la proverò!!!
RispondiEliminaBaciotti, Laura
..Invidia. Profonda invidia.... : ) : ) : ) : ) : )
RispondiElimina(la tua pizza ha un aspetto delizioso!: complimenti!!)
Flavia
Molto bello questo post, hai fatto rivivere l'emozione del corso a chi non ha potuto partecipare. Dev'essere stata davvero un'esperienza splendida che a quanto vedo non ha tardato a dare ottimi frutti: una focaccia da leccarsi i baffi ^__^ Complimenti
RispondiEliminaChe bella esperienza hai vissuto Nanni!!!
RispondiEliminaPosto incantevole e compagnia pure!
e questa pizza... che dire? a me sembra perfetta!
Ciao, buona giornata!
Che meraviglia!Chiaro,non riusciro' mai a farla,pero' posso sognare....
RispondiEliminaGrazie per questo bel post.
Un salutone
@vale: dura ripartire con la vita normale, eh? ;-)
RispondiEliminaGrazie a te del commento! P.S.:Saluta Linda!
@nitte: ma grazie a te del commento!
Sono contento che di averti suscitato dei bei ricordi.
A presto!
@elena: facile non è, si fatica un po' ma ne può valere la pena :-)
P.S.: se ti interessa il corso fa la prossima tappa in Romagna.
Ciao!
@Stefania: vale, vale eccome! ;-)
Grazie a te del commento!
A presto.
@Laura: Grazie! Credo che dopo la Romagna vadano anche a Roma, tieniti aggiornata sul loro sito... Ciao!
P.S.:il piccolo chef ti ricambia i baci.
@Silvia: aspetto di vedere il post sulla focaccia e sono anche curioso di vedere le belle foto che hai fatto al corso :-)
A presto!
@Cris: uh è stato molto di più ;-) Ciao!
@Tery: ma, credo che l'impasto fosse quello della pizza bianca fatto a macchina, però mi fai venire il dubbio...
Buona giornata!
@Monica: Ciao! Certo che mi ricordo, ti aggiungo subito nel post. Ce ne fossero altri di WE così!
Buona giornata!
@Paolo: grazie, l'atmosfera dei corsi è l'ingrediente segreto ;-) Ciao
@Glu.fri: mah... forse le tecniche GF sono un po' diverse, Adriano non le ha mai approfondite... comunque il corso è bellissimo anche solo per l'atmosfera :-)
Ciao ciao.
@vincent: ok, grazie, vengo a vedere di che si tratta
Ciao
@Laura(farfallina): fa gola eccome, a casa mia rischia di diventare un must del fine settimana! :-)
Ciao
@Flavia: Grazie! Per farla ci vuole un po' di tempo.... ;-)
Ciao
@Federica:Grazie!... e non è finita quì!
Tutti a fine corso eravamo un po' tristi :-(
A presto!
@Renza Si, bella bella bella :-)
Proprio perfetta non sarebbe ma mi contento eccome!
Grazie per la visita e a presto!
@Edith: i sogni a volte si avverano... ;-) Grazie per il commento e buona giornata!
RispondiEliminaGrande nannni!
RispondiEliminae' stato un piacere conoscerti!
a presto!!
;-)
Aspettavo con ansia questo post con il resoconto del corso. Bravo, il post è bellissimo sei riuscito a descriverlo in maniera eccellente, quasi mi sembrava di stare lì! La pizza poi ti è venuta veramente bene.
RispondiEliminaResto in attesa del resoconto sui dolci e intanto... copio la ricetta e... mi metto all'opera;)
Ciao ciao, buon week end.
Sei davvero una bella persona, sono felicissimo di averti conosciuto.
RispondiEliminaHai messo a disposizione le tue capacità per aiutarci a risolvere il problema dei forni, senza preoccuparti del rischio e sei anche tornato alla fine del secondo corso per mettere le cose a posto, nonostante la stanchezza.
Spero possa essere l'inizio di una bella amicizia.
p.s. mò vado ad assaggiare il tuo alkermes, complimenti per la pizza ;)
immagino che sia stato duro ma quanta soddisfazione a riuscire a impastare, infornare e creare una pizza bianca così buona e caratterizzata da un gusto unico?|.complimenti
RispondiEliminaquesto corso è stato sicuramente interessante e visto la pizza bianca devo dire che hai appreso tutto alal perfezione!!!è meravigliosa!!!baci imma
RispondiEliminaToo posso di' aaa romana, così vale doppio?
RispondiEliminaBBBBeella aaa Pizza, Na'!!!!
:))
@Gaia: piacere mio! :-)
RispondiEliminaSalutami tuo marito e dai due baci ai bimbi!
@Patty: buon WE anche a te e.. buon lavoro!
@Adriano: Grazie per il bel commento e per la passione e l'esperienza che hai trasmesso
al corso.
Spero l'alchermes ti sia gradito, è un regalo che riservo alle persone speciali ;-)
A presto!
@Lucy: tantissima la soddisfazione :-)
Grazie per il commento!
@Imma: aspetta di vedere la seconda puntata col dolce! Grazie e a presto!
@ZioPiero: e mo' l'hai detto! ;-)))
Doppio grazie allora!
Nannibis
Nanni ritorno di qua perchè non credo tu mi legga di nuovo nel blog.
RispondiEliminaL'alchermes lo farei volentieri ma qui le erboristerie sti ingredienti non sanno manco che sono!!!!!!Avrei voluto mettere il link al tuo blog,ma non sapvo se ti facesse piacere se si allora modifico il post e ti aggiungo!!!Ciao!!!
@Nitte: ti ho risposto con una email
RispondiEliminaBuon WE!
Che dire... dopo aver letto il tuo racconto mi sono dispiaciuta ancora di più per non aver potuto partecipare al corso, spero in una prossima occasione.
RispondiEliminaComplimenti e ciao!!!
Mio carissimo quasi vicino di spianatoia, che dire del tuo post, se non, che oltre a cucinare e impastare, sei anche bravissimo nello scrivere???
RispondiEliminaHo ancora degli attacchi di nostalgia acuti, mi mancano le risate, le chiacchiere, la pasta che volava, i richiami di Adriano :)), la maestria nello spiegare, di due maestri eccezionali...
E che dire poi della tua pizza bianca???
Riesco a immaginarmi il sapore...ma scusa Nanni...paletta di metallo per metterla sulla placca???
Maestrooo Adrianooo,non hai detto forse, che dovevamo usare gli avambracci?!?!
Nanni ha baratoooo :))))
hahahahaha
non si fa Nanni, non si faaaa!!!
Mi immagino quando replicherò io la ricetta...altro che paletta, mi sa che ti farò un fischio per aiutarmi...
Questo corso, oltre ad insegnarmi tante cose, mi ha dato l'opportunità di conoscere tante belle persone, e farmi nuovi amici...Tu, sei uno di questi!
Un abbraccio
@bruchina: Grazie!... chissà forse prima o poi ripassano in Toscana
RispondiEliminaCiao
P.S.: per la ricetta che sai tu ancora non ho niente, ti faccio sapere più in là!
@Aurelia: Grazie di tutto! Sai che io due giorni dopo son tornato sul luogo dei corsi con la scusa di rimettere a posto il forno? Peccato che mi son potuto fermare solo un'oretta...
La stesura l'ho fatta per gravità ma per posarla sulla teglia già rovente gli avambracci nel forno un ce li metto!!!
A presto!
mmm, questa pizza bianca ha un aspetto meraviglioso...e se penso che fra poco si mangia...ne vorrei un pezzo!!!
RispondiElimina@Blueberry: e sentissi che profumo ;-)
RispondiEliminaCaro nanni, meno male che non arriva fino a qui altrimenti potrei stramazzare sulla scrivania! ;-)
RispondiEliminaAllora attenta che non cambi il vento ;-D
RispondiEliminaBuona giornata!
ahahaha :-D
RispondiEliminaBuona giornata anche a te!
OK, io ci provo a fare la focaccia ma 'sta prova del velo...che e'?!
RispondiEliminaDevo dire mi incute un po' di terrore. va be', dai, come dice mamma "quello che non strozza ingrassa"...e anche se il velo non lo vedo sara' buona lo stesso no?!
Grazie per la ricetta!
Mmh, vediamo se riesco a spiegartelo nello spazio di un commento: il velo è la prova che la pasta è ben "incordata" e la pasta fa il velo quando prendendola tra le dita e stiracchiandola per assottigliarla anzichè lacerarsi rimane legata e nel pezzo trasparente si intravedono dei sottili filamenti del glutine che si è formato.
RispondiEliminaPer portarla a quel punto o hai l'impastatrice, oppure devi faticare un bel po' a sbattere ripetutamente l'impasto sulla spianatoia.
L'utilità dell'incordatura? Una pasta idratata ma non legata si gestisce male e sviluppa poco.
Non per scoraggiarti, ma se non hai mai gestito impasti ad alta idratazione come questo forse è meglio se intanto parti da qualcosa di più semplice.
Ciao!
Grazie per la spiegazione chiarissima, ho capito. E in effetti seguiro' il tuo consiglio. Parto prima da qualcosa di piu' semplice perche' non ho mai lavorato con impasti cosi' idratati. Grazie mille!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Nanni, mi chiamo Maria Rosaria e questo è il mio primo intervento.
RispondiEliminaI lievitati sono la mia passione, e da quando vi ho scoperto (quasi due anni), passo quasi tutti i giorni da Adriano, da Paoletta, qui da te, e non finisco mai di imparare.
Dopo essermi procurata le farine Caputo rossa e blu, e dopo aver seguito alla lettera la tecnica sull'impastamento a mano che spieghi in maniera splendida, e nonostante i pezzi d'impasto che volano dappertutto, oggi l'ho preparato............ e incredibilmente sono riuscita ad incordarlo!
Tuttavia, posso chiederti di spiegarmi nel dettaglio i movimenti delle mani in questo passaggio?
- All'assorbimento di quest'ultimo battere e ribaltare l'impasto ritmicamente aiutandosi con la spatola in una mano ed ungendo le dita dell'altra, aumentando via via il ritmo fino ad incordare.-
Un'ultima domanda: secondo te è tanto impastare per 40 minuti o più?
Grazie e complimenti!
Maria Rosaria.
22 febbraio 2011 17:31
Anzitutto grazie per i complimenti e per l'essere una mia lettrice :-D
RispondiEliminaNon è facile descrivere quella tecnica a parole, che poi è quella che ho imparato al corso... ti metto il link ad un video dove si vedono dei gesti simili:
http://www.youtube.com/watch?v=PvdtUR-XTG0&playnext=1&list=PL604739F67882466B
La differenza con quello che descrivo io è che con la mano destra ci si aiuta con la spatola e la sinistra la si unge, così almeno ci hanno insegnato al corso
40' sono un tempo "regolare"... ;-)))
Buona giornata e a presto!
Ciao Nanni, grazie per avermi risposto.
RispondiEliminaHo provato a cercare il video che mi consigli, ma la ricerca di - http://www.youtube.com/watch?v=PvdtUR-XTG0&playnext=1&list=PL604739F67882466B - non ha prodotto risultati in nessun documento. Uffà! Non capisco proprio perchè non ci riesco!
Tornando alle tue descrizioni, la mano sinistra si unge per evitare che l'impasto si attacchi alle mani?
Ancora grazie!
Copia ed incolla l'indirizzo direttamente nella barra indirizzo in cima all'Explorer, vedrai che lo visualizzi... ;-)
RispondiEliminaCiao!
P.S.: si, la sinistra unta e la destra impugna la spatola.
Ce l'ho fatta!
RispondiEliminaGrazie Nanni.
Buon impastamento allora! ;-D
RispondiEliminaTA TAN!
RispondiEliminaRieccomi! Spero di non risultare noiosa, ma è la tecnica lo strumento che ti permette di giocare con una materia che ti appassiona, e spero che mi perdoni!
Approfitto della tua gentilezza e generosità per riassumerti ciò che ho capito sulle modalità di procedimento per realizzare questo impasto:
Dopo aver amalgamato gli ingredienti, metto l'impasto sul tavolo.
Con la mano sinistra spalmo l'impasto in avanti (cioè a partire da me verso l'esterno); con la spatola nella mano destra prendo l'estremità dell'impasto e ripiego l'impasto su se stesso partendo dall'alto e riportandolo verso il basso (cioè verso di me) (?).
Una volta assorbito l'olio, prendo un lembo dell'impasto con la mano sinistra unta e lo batto sul tavolo facendo in modo che l'impasto, sotto il colpo, si allunghi in avanti; con la spatola nella mano destra ripiego l'impasto su se stesso partendo dall'alto e riportandolo verso il basso (cioè vicino a me).
DIMMI CHE E' COSI'!
Grazie grazie grazie!
Maria Rosaria.
PS:
Quanto sarei felice se spiegassi anche come si lavora a mano l'impasto per il babà, la mia passione grande! Lo farai?
Il movimento per incordare è da fare con entrambe le mani contemporaneamente, esattamente come nel video, soltanto che le mani anziché libere sono così: la sinistra la ungi di tanto in tanto e la destra si aiuta impugnando la spatola, ma il movimento è sempre quello di battere la pasta e fare il verso di arrotolarla.
RispondiEliminaPrima o poi farò anche i babà... ma adesso ho l'impastatrice... ;-)
ciao!
Grazie ancora!
RispondiEliminaCiao.
Maria Rosaria