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Dovete sapere che nonostante io mi conceda i dolci che preparo, prevalentemente al mattino con la colazione, mi capita spesso di avere il desiderio di concludere uno degli altri pasti della giornata con un bocconcino dolce, magari adatto anche per essere gustato assieme al caffé.
Di solito non è niente che possa assumere i connotati e le proporzioni di un autentica portata e per giunta ipercalorica come può essere il dessert preso al ristorante a fine pasto (che di norma infatti evito diligentemente)... quindi se d'inverno esso può consistere in una delle mie praline o pochi grammi di cioccolato fondente di pregio, nella stagione calda quasi certamente si tratta invece di un buon biscottino... (ovviamente impastato e cotto dal sottoscritto! ;-)))
Vi dico solo che anche nei periodi nei quali avverto la necessità di limitare le calorie assimilate, pur di non rinunciare a questo gratificante rituale di fine pasto, preferisco ridurre l'apporto dei carboidrati nelle portate a monte (che sia pane o pasta).
Spesso ci sono i
miei cantucci, oppure le lingue di gatto, altre volte i brutti ma buoni o dei biscotti di comune frolla al burro...
Da tempo invece avevo voglia di un biscotto che al palato dicesse: "Cacao! Cacao!!" ;-DDD ...e chi mi conosce ed ha seguito con interesse la parte della degustazione e valutazione organolettica ai miei corsi, sa che uno dei parametri che apprezzo particolarmente di un cioccolato fondente di pregio è relativo alla nota amara di cacao (ovviamente quando è associata ad una naturale scarsa astringenza).
Naturalmente mangiare uno di questi biscotti non è la stessa cosa che degustare una scheggia di una massa di cacao di pregio, ma questa mia personale elaborazione soddisfa senz'altro i requisiti di "fine pasto" desiderati! ;-)
Mi preme ricordare che la bontà del risultato finale è direttamente collegata alla qualità degli ingredienti scelti, quindi mi sento di dare queste importanti indicazioni:
-Cacao amaro: chi almeno una volta nella vita ha assaggiato o anche solo odorato del cacao olandese pregiato, sa che tutti gli altri a confronto non sembrano neanche cacao, ma viene il dubbio che per colore ed odore siano... terra per campi da tennis camuffata da cacao! ;-)))
-Cioccolato fondente: leggere l'etichetta, se compare la dicitura generica "aromi" evitare... l'aroma di vanillina vi perseguiterebbe per settimane, viceversa nel frattempo vi chiedereste dove sia finito invece l'aroma di cacao...
-Lievito: idem come sopra, evitare lieviti vanigliati e contenenti pirofosfati, preferire quindi quelli naturali composti di tartarato, bicarbonato, amido e zero aromi.
Per gli altri ingredienti logicamente vale sempre il discorso della qualità e genuinità, ma fortunatamente non sussiste l'eventualità delle aromatizzazioni penetranti e persistenti.
Il nome che ho voluto dar loro (come credo avrete già intuito) deriva dal fatto che il cacao è presente doppiamente, ovvero sia come ingrediente singolo che come parte di un composto (cioccolato).
Facoltativamente si può scegliere di decorarli ed addolcirli con dello zucchero in granella (come appare ben evidente nelle foto), io avrei fatto tranquillamente a meno ma il piccolo chef stravede per tutti quegli zuccherini croccanti e quindi buona parte dell'infornata è andata ingranellata! ;-)))
N.B.: mi hanno fatto notare che così sembrano i "Pan di stelle"... ci somigliano è vero ma per taroccarli veramente "ad hoc" mancherebbe ancora un ingrediente.... ;-DDDPer chi come me ama il gusto forte di cacao può spingersi fino ad una percentuale nel fondente del 90%, viceversa per chi ama il dolce ad oltranza, oltre che ingranellarli, può sostituire lo zucchero di canna con quello bianco semolato.
In entrambe le varianti la ricetta rimane secondo me comunque abbastanza bilanciata senza ritoccare il resto.
Ingredienti
Farina 00 (debole) 200 gr
Cacao amaro 50 gr
Lievito per dolci 5 gr
Sale un pizzico
Zucchero di canna 125 gr
Uovo 1 (grande)
Burro 100 gr
Cioccolato fondente (70%) 50 gr
Zucchero in granella (facoltativo)
Procedimento
Setacciare assieme cacao, farina e lievito, aggiungervi il pizzico di sale e tenere da parte.
Mescolare l'uovo intero allo zucchero e tenere anch'esso da parte.
Sciogliere nel microonde o a bagnomaria il cioccolato spezzettato assieme al burro, mescolando di tanto in tanto fino ad ottenere un composto fluido ed uniforme.
Lasciarlo raffreddare e poi unirlo alle polveri setacciate, cominciando ad impastare fino ad ottenere un composto di briciole.
Unire a questo punto l'uovo "zuccherato" e finire d'impastare come una comune frolla, ovvero giusto il tempo che l'impasto si compatti e pulisca la ciotola.
Avvolgere con pellicola e riporre in frigo a riposare per 2 ore almeno.
Trascorso il tempo, infarinare leggermente il piano e lavorarvi l'impasto indurito dal freddo finché non riprende la desiderata malleabilità.
Stendere col matterello a 4-5 mm di spessore aiutandosi se necessario con due fogli di carta forno e con un tagliapasta di 5 cm di diametro ricavare i biscotti.
Se si vogliono ingranellare, spennellarli uno ad uno con pochissimo latte (che faccia da adesivo), cospargendoli poi con la granella di zucchero, lasciando cadere quella in eccesso.
Posizionarli sulla placca coperta di carta forno distanziati tra loro di 1-2 cm (difatti crescono poco) e passarli in forno caldo a 170° per 10-12' circa o comunque fino a cottura.
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Essendo biscotti scuri e pure coperti di granella invero si fatica un po' a capire quando sono cotti... conviene perciò andare più a naso che ad occhio! ;-)))
Infatti, quando si sente sprigionare il massimo dell'odore di cacao vuol dire che più o meno manca 1 minuto, al massimo 2!
Per quelli non coperti di granella si noterà invece che la superficie ha perso lucidità ed è appena screpolata.
Una volta tolti dal forno, lasciarli raffreddare 5' sulla teglia e poi spostarli a finir di raffreddare su una griglia.
Una volta freddi conservare al chiuso in una biscottiera.
Buona giornata! :-)