giovedì 28 giugno 2012

Torta di Mele al Rum


Quella che vi propongo oggi è una torta molto semplice destinata alla prima colazione.

Pensate che la ricetta viene niente di meno che da uno di quei ricettari omaggio che la Bertolini anni fa spediva a fronte di alcune prove d'acquisto del loro lievito in bustina.

Un ricettario con torte più o meno semplici nella fattura e facili da eseguire ed al quale sono anche un po' affezionato... ricordo bene che quel libriccino unto e stropicciato da sempre presente nel suo angolino nella dispensa a casa dei miei, ha fatto parte per molti pomeriggi anche dei miei giochi infantili e delle mie fantasticherie.

Tempo fa avevo già pubblicato un' ottima torta di mele ovvero la torta di mele della signora, nella quale sostanzialmente anche se gli ingredienti grossomodo rimangono quelli, sono equilibrati diversamente da questa, quindi non credo di correre il rischio di ripetermi.


Ingredienti
Farina 500 gr
Zucchero 300 gr
Uova 4
Burro 100 gr
Rum 75 gr
Lievito x dolci 15 gr
Limone 1
Mele 800 gr
Zucchero a velo

Procedimento
Pesare e preparare tutti gli ingredienti: setacciare la farina, sciogliere il burro, grattare la scorza del limone intero, sbucciare e detorsolare le mele e tagliarle in quarti.

Con un mestolo di legno forato montare le uova con lo zucchero incorporandovi il burro sciolto e freddo.

Mescolando aggiungere poi il liquore, la scorza di limone ed infine la farina ed il lievito.

Tagliare poco più di metà dei quarti di mela a fettine sottili ed incorporarli all'impasto.


Versare l'impasto in una teglia imburrata ed infarinata di 27 cm di diametro e livellare.


Tagliare i rimanenti quarti di mela a fettine e coprirci la torta facendo due o tre corone concentriche leggermente sovrapposte.



Spolverizzare di zucchero a velo e mettere in forno a 170° per 1h circa.

Al termine togliere la torta dallo stampo e metterla a raffreddare su una griglia.


Se non ci risentiamo... buon fine settimana!! :-D

lunedì 25 giugno 2012

Sorbetto "Mojito"... nei Frutti Ghiacciati


L'idea di questo sorbetto mi era venuta quando da Teresa (bravissima blogger nonché carissima amica) avevo letto una ricetta del Mojito, il celeberrimo cocktail cubano che ha conosciuto quì da noi una versione un po' adattata.

Un annetto fa avevo fatto il tentativo di renderlo un sorbetto partendo da una base diversa che dette un esito poco convincente e così avevo lasciato tutto da una parte rimandando a data da stabilire.

Poi quest'anno girando in bicicletta tra gli stand del festival del gelato che si è svolto a Maggio a Firenze ho visto che un "sorbetto al mojito" era proposto da una gelateria artigianale tra quelle che esponevano e mi sono detto: "Eh no via, non posso aspettare ancora, l'idea a me è venuta più di un anno fa, che faccio dormo ancora?!?"

Così mi sono rimesso al lavoro praticamente buttando la ricetta dell'anno scorso e ripartendo da capo.

Stavolta questo primo tentativo è andato un po' meglio e dopo aver raccolto qualche parere positivo, ho ritenuto che meritasse la pubblicazione.

La ricetta l'ho pensata affinché il sorbetto possa conservarsi a lungo in congelatore dentro i frutti svuotati e servito all'occorrenza come fine pasto rinfrescante, certo la si può migliorare ancora cercando di farlo un po' meno dolce e magari usando qualche stabilizzante, posso assicurarvi comunque che già così i miei ospiti hanno gradito! ;-D

Un'altra cosa che ho voluto mantenere (come faccio spesso) è la scelta di ingredienti facilmente reperibili per invogliare chi mi legge a rieseguire la ricetta a casa sua senza dover impazzire a cercare zuccheri ed altri ingredienti particolari.

La soluzione comoda anche quì è rappresentata dallo sciroppo di zucchero di canna già pronto che avevo già citato in questo post, tra le altre cose pare infatti che il procedimento generi una parziale inversione degli zuccheri sufficiente ad influire sull'abbassamento del punto di congelamento.

La ricetta è di facile esecuzione a patto di avere la gelatiera, va bene anche una di quelle a raffreddamento passivo ovvero col cestello tenuto prima in congelatore.

Per la lentezza del raffreddamento mi sento di sconsigliare invece il classico procedimento manuale con vaschetta piana nel congelatore e mescolamenti intervallati, perché se il sorbetto ci mette molto tempo a raffreddarsi, si formeranno poi facilmente dei fastidiosi macrocristalli di ghiaccio.

Riassumo per praticità alcuni accorgimenti chiave da seguire per ottenere un buon risultato:

-raffreddare bene la miscela prima di metterla nella gelatiera (ovvero tenerla in frigo finché non raggiunge i 2-4°)

-aggiungere l'alcool solo quasi alla fine della lavorazione del sorbetto, ovvero quando la massa sia già piuttosto solida ovvero spatolabile

-metterla nelle cavità dei mezzi lime ben freddi (praticamente congelati) per garantire un mantenimento della temperatura corretta ed una conservazione perfetta.


Ingredienti
Succo di lime (o al limite limone) 160 gr
Sciroppo di zucchero di canna 400 gr
Acqua 100 gr
Rum 25 gr
Menta 10 foglie

Procedimento
Lavare bene i lime, tagliarne la calotta sopra, vuotarne l'interno con uno scavino facendo attenzione a non romperli ed estrarre tutta la polpa possibile, spremerla poi bene in un colino per ottenerne il succo.


Ripulire bene anche l'interno dai filamenti più secchi in maniera da ottenere cavità vuote ed ampie, tagliare anche un po' del fondo dei frutti cavi affinché possano essere appoggiati stabilmente in piano e metterli dunque nel congelatore.

Miscelare il succo filtrato con l'acqua, lo sciroppo di zucchero e le foglie di menta tritate finemente, mettere in frigo a raffreddare per alcune ore (anche una notte intera).

Versare la miscela fredda nella gelatiera e far girare fino a 3/4 circa del procedimento, dopodiché aggiungere a filo il rum e finire di amalgamare.

Riempire le cavità dei frutti vuoti con un cucchiaino, metterli in un contenitore (ben freddo anch'esso), tapparlo e conservare in congelatore.

Tirare fuori dal congelatore 10' circa prima di servire.

-o-

Se si ritiene il vuotamento dei frutti troppo elaborato e si preferisce una presentazione alternativa, il sorbetto può essere conservato in una vaschetta, porzionato a palline e servito in una coppa precedentemente ben ghiacciata, guarnito con un ciuffetto di foglie di menta...


Buona settimana a tutti! :-D

giovedì 21 giugno 2012

Crema Spalmabile Latte e Nocciole


Prosegue la serie delle creme spalmabili e stavolta la ricetta punta decisamente sul classico.

Chi di voi non ha mai assaggiato una crema spalmabile latte e nocciole alzi la mano che.... non gli crediamo!!! ;-DDD

Il mio giudizio critico sulle creme spalmabili di larga diffusione commerciale l'ho già espresso in questo post e quì lo ribadisco: se ve la fate da voi intanto sapete cosa ci mettete dentro perché gli ingredienti li scegliete ed elaborate voi... magari poi scoprire anche che spendete anche qualche centesimo di più che a comprare la crema già pronta (e carica dei costi di produzione, imballaggio, distribuzione e promozione) può farvi venire qualche dubbio in più sulla qualità delle materie prime con le quali lavora l'industria alimentare, è ovvio che le materie prime di qualità non possano costare poco, neanche su commesse di proporzioni "industriali".

Se poi i dubbi permangono non vi resta che l'assaggio comparato... ;-)


Sebbene possa sembrare la copia dell'ultima crema pubblicata (difatti il metodo è sempre quello a base anidra di grassi), i dosaggi degli ingredienti hanno anche quì i loro perché... anche se può sembrare che abbia seguito più o meno le stesse proporzioni della ricetta precedente, sostituendo fondente con latte e olio di riso con pasta di nocciole, in realtà il calcolo per arrivarci è stato un po' diverso: va considerato anzitutto che il cioccolato al latte ha un importante apporto di grassi derivati dal latte che lo rendono già più "morbido" del fondente per cui per mantenere la stessa consistenza se ne deve mettere un po' di più; secondo, la pasta di nocciole non è pura materia grassa ma ne contiene all'incirca il 60-65%, il resto è invece materia solida.

Per quanto riguarda l'aromatizzazione (vaniglia) ed il contenuto di zucchero necessario per veicolare l'aroma delle nocciole, la copertura al latte della Caffarel che avevo in avanzo dai miei corsi si è dimostrata perfetta anche per questo utilizzo.


A molti sembrerà strano che una ricetta del genere abbia solo 3 ingredienti, quando le etichette o altre ricette di solito ne riportino spesso molti di più... il discorso ruota sempre intorno al metodo ed il metodo deriva dal budget di spesa: è chiaro che una crema progettata per costare poco e/o avere una lunga "shelf-life" sarà fatta diversamente.

Molte ricette artigianali ad esempio per abbattere il costo della materia prima introducono ingredienti con contenuto di acqua in sostituzione di quelle con contenuto di grassi che difatti hanno un costo maggiore; tali ingredienti però richiamano un aggiunta di zuccheri anche di tipi diversi allo scopo di legare l'acqua libera senza addolcire eccessivamente (un po' come si fa per il gelato) e spesso anche di additivi per aumentarne la stabilità nel tempo.


Detto questo credo che di creme spalmabili e relative filippiche sull'industria alimentare per questa stagione ne abbiate già abbastanza, anche se... ne avrei allo studio almeno altre due a base cioccolato bianco per completare l'assortimento: una con aroma all'arancio e l'altra con aroma caffè...
Due col cioccolato bianco però sono troppe... che dite, mettiamo ai voti???

Bene, la prima opzione che (dai commenti) raggiungerà i 100 voti verrà pubblicata! ;-PPP


Ingredienti (per un vasetto da 300 gr)
Cioccolato al latte 200 gr
Pasta di nocciole 70 gr
Burro chiarificato (oppure burro anidro) 30 gr

Procedimento
Sciogliere il burro chiarificato, miscelarlo alla pasta di nocciole e se caldo lasciarlo raffreddare un po'.

Sciogliere il cioccolato al latte e temperarlo, aggiungerci i grassi miscelati in precedenza ed emulsionare senza incorporare aria.

Trasferire la ciotola in una più grande contenente acqua molto fredda e mescolare con una spatola leccapiatti verificando nel contempo che la temperatura arrivi a 22-23° in pochi minuti.

A questo punto versare la crema ottenuta in un vaso di vetro ben pulito e sterilizzato.

Tappare e mettere in frigo a raffreddare per un'ora circa dopodiché togliere dal frigo e lasciare il barattolo a temperatura ambiente in luogo buio per 12 (meglio 24) ore prima di consumare la crema.

Buona settimana! :-D

lunedì 18 giugno 2012

Millefoglie Salato con Crema al Formaggio e Curry


Su invito di Francesca Martinengo (l'autrice e giornalista della quale vi avevo già parlato quì), oggi vi propongo una torta di pasticceria salata abbastanza classica da proporre in abbinamento ad un aperitivo... a queste due pagine di FB, cliccare quì e quì per vedere, trovate anche i contributi/ricette degli altri blogger.

Anche se, detto tra noi, non sono più un aficionado come qualche anno fa del suddetto rito al bar o nel locale di tendenza, capita però che quando invito persone a casa, anche per una cena informale, nel frattempo che cuoce la portata pricipale mi piace che gli ospiti comincino a rilassarsi e conversare spelluzzicando qualche finger-food salato con contorno fresco di bollicine e buona musica...

Certo che, vista l'elaboratezza della ricetta, quello che vi propongo quì io lo ritengo uno dei finger-food delle grandi occasioni, anche se tutto sommato l'unica parte del procedimento che richiede davvero tempo è la pasta sfoglia.

Ovviamente chi non avesse il tempo di prepararla e non ne ha neanche da parte in congelatore, può utilizzare della pasta sfoglia già pronta (se il gusto lo soddisfa), così nel frattempo che questa cuoce può preparare la crema al formaggio ed una volta che tutto è raffreddato, la torta si fa in un attimo!


Per la pasta sfoglia approfitto dell'occasione per illustrare una ricetta ed un procedimento per ottenerne una che riduce notevolmente le problematiche di lavorazione legate alla stagione calda.
(Vedi la seconda parte post)

Chi ha frequentato i miei corsi di pasticceria ricorderà senz'altro di avermi sentito menzionare una pasta sfoglia "estiva", ovvero quella ottenuta con un pastello di farina, panna e sale (la panna contiene già emulsionata in acqua una buona parte del grasso di latte vaccino necessario) ed un panetto per le girate ridotto alla metà del peso consueto che in quella classica come saprete normalmente corrisponde al peso della farina; le girate invece sono ridotte a 3 giri semplici fermo restando i tempi di riposo canonici.

Il risultato è una sfoglia meno regolare nello sviluppo ma comunque leggera e gustosa, che come gli altri impasti neutri si adatta perfettamente sia a preparazioni dolci che salate.

Per quanto riguarda invece la torta (che può esser servita anche in forma di trancio)


ho voluto dare un aromatizzazione sia coi semi di sesamo coi quali si condisce la sfoglia che con le note speziate del curry sostenute dalla forza del mix dei due formaggi di base della crema.

N.B.: negli ingredienti figura un uovo per la crema più quello per spennellare la sfoglia, siccome la quantità del secondo è minima conviene usare un uovo solo grande cuocendo prima la sfoglia spennellata e poi fare la crema col rimanente.


Ingredienti
Pasta sfoglia* 300-350 gr
Uovo (appena battuto, per spennellare)
Semi di sesamo
Crema al formaggio

Per la Crema al formaggio
Latte intero 300 ml
Uova 1
Amido di mais 25 gr
Sale 3 gr
Parmigiano 25 gr
Emmental 25 gr
Curry q.b. (1/2 cucchiaino max)

Procedimento
Stendere la pasta sfoglia in un rettangolo di altezza 2 mm e ricavare tre strisce identiche larghe più o meno 10x20 cm, rovesciarle su una teglia coperta di carta forno,


bucarle per evitare l'eccessivo rigonfiamento in cottura e mettere la teglia in frigo almeno 1/2 ora prima di cuocerla.

Trascorso il tempo spennellare con l'uovo appena sbattuto una sola striscia di pasta (quella venuta meglio eh! ;-)) e condirla con abbondanti semi di sesamo.


Cuocere a 170° per 20' circa, ovvero finché la pasta si è ben sviluppata e colorata.

Sfornare e lasciar raffreddare bene, nel frattempo preparare la crema al formaggio.

Grattare i formaggi e tenere da parte, mettere a scaldare il latte sciogliendoci il sale e a parte in un altro pentolino frustare l'uovo con l'amido di mais ed il curry, stemperare con poco latte caldo ed infine aggiungere il latte rimanente e mettere sul fuoco.

Portare a bollore mescolando intanto con la frusta (la crema nel frattempo si addenserà) e mantenercela mescolando vigorosamente per un paio di minuti, non di più.

Fuori dal fuoco aggiungere il formaggio ed amalgamarlo sempre con la frusta, raffreddare poi rapidamente la crema coprendo con pellicola a contatto per evitare la formazione della patina.


Una volta raffreddata mettere uno strato della pasta sfoglia cotta su un vassoio, e distribuirci metà della crema con un sac-a-poche con bocchetta liscia grande.

Coprire con il secondo strato di pasta, distribuirci la crema rimanente, coprire infine con lo strato di pasta tenuto da parte, ovvero quello condito coi semi di sesamo e schiacciare delicatamente.

Livellare se necessario i bordi della torta e tagliare con un coltello seghettato prima in strisce e poi a quadrotti da distribuire sul vassoio di portata.

Conservare in frigo e rimettere a temperatura ambiente 20-30' prima di consumare.

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*Pasta sfoglia "estiva"

Ingredienti
Farina 00 di media forza 250 gr
Panna fresca 250 gr
Burro 125 gr
Sale 5 gr

Procedimento
Preparare un pastello sciogliendo il sale nella panna ed impastandola poi con tutta la farina finché l'impasto è liscio ed omogeneo.


Avvolgere nella pellicola e mettere in frigo a riposare un paio di ore almeno.

Spolverizzare il piano con poca farina e stendere il pastello in un rettangolo alto 1 cm circa, prendere il burro ammorbidito ed aiutandosi con la pellicola stenderlo in un quadrato che copra i 2/3 del pastello steso, se il burro diventa morbido in fretta ed è poco lavorabile anche così, si può distribuirlo a tocchetti sul pastello cercando di coprire la stessa area.


Chiudere il lembo libero sul burro


e sovrappore poi l'altro lembo a chiudere la pasta.


Sigillare i bordi (girare di 90°) ed appiattire leggermente col mattarello


e dare una piega semplice a tre: prima un lembo


poi l'altro.


Avvolgere bene nella pellicola e mettere l'impasto in frigo a riposare per un'ora almeno.

Dare poi le altre due girate come la prima assottigliando leggermente lo spessore della pasta ad ogni girata.

Dopo la terza girata lasciar riposare la pasta almeno un'ora in frigo prima di stenderla.

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Buona settimana a tutti!!

venerdì 15 giugno 2012

Plum-Cake col Metodo Pasta Bigné


Molti si chiederanno quale sia l'utilità di fare lo stesso dolce con un metodo più elaborato che rispetto a quello tradizionale, richiede infatti una doppia cottura.

Secondo me l'idea (presa da un manuale di pasticceria che mette solo ricette nude e crude e niente foto o spiegazioni sui perché) intanto NON nasce da un esigenza di recupero e riciclo di un eventuale eccesso di pasta da choux, visto che normalmente sono paste ben idratate (confrontare ad esempio con questa ricetta) e che con la base che si ottiene quì non si produrrebbero dei bei bigné vuoti perché viceversa troppo poco idratata.

L'ipotesi che faccio io (poi se volete mi dite anche voi cosa ne pensate) è che, come avevo già notato anche per quest'altra ricetta, una precottura degli amidi con una relativa parte di grassi probabilmente riesce a trattenere ed isolare meglio l'umidità migliorando di fatto la morbidezza e ritardando sensibilmente il raffermamento del dolce che difatti anche due giorni dopo tagliato sorprendentemente non accenna a seccarsi!

Quindi forse vale la pena provare anche un procedimento più lungo, che ne dite??


Per quanto riguarda invece l'aromatizzazione io ho usato il mio solito zucchero vanigliato fatto con le bucce spolpate delle bacche di vaniglia, si può variare aggiungendo invece della scorza di limone grattugiata finemente, è sconsigliata invece l'aggiunta di frutta candita.


Ingredienti per uno stampo di 20x10 circa
Acqua 60 gr
Burro 120 gr
Sale un pizzico
Farina 00 (debole) 200 gr
Uova 4
Zucchero a velo 200 gr
Lievito per dolci 5 gr
Aroma di vaniglia


Procedimento
In un pentolino mettere acqua e sale e sciogliervi a fuoco lento il burro tagliato a dadini.
Una volta disciolto alzare la fiamma finché spicca il bollore, a quel punto gettarvi tutta la farina precedentemente setacciata e mescolare energicamente con un mestolo di legno finché il composto si stacca dalle pareti.


Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare un po' ovvero finché si possa toccare la pasta senza scottarsi, dopodiché incorporare un uovo alla volta mescolando con una spatola, aggiungendo il successivo quando il precedente è stato bene assorbito dall'impasto.

Incorporare infine lo zucchero e per ultimo il lievito mescolando bene.

Versare il composto in uno stampo da Plum-Cake imburrato ed infarinato, cuocere in forno già caldo (170°) per 35-40' circa verificando al termine la cottura infilando uno spaghetto che dovrà uscire senza residui di impasto.

Sformare e lasciar raffreddare su una griglia, prima di servire spolverizzare a piacimento con zucchero a velo.
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Una comunicazione al volo: ho iscritto il mio blog al contest promosso dal blog del giovane e talentuoso pasticcere Mario Ragona.

Tra alcuni giorni potete essere voi stessi a votare per quello che riterrete il migliore tra i blog partecipanti... ed io ovviamente mi auguro che più di tutti vi piaccia il mio! ;-DDD

Stay tuned!!



Buona giornata! :-)

lunedì 11 giugno 2012

Cioccolato Fondente Spalmabile


Come promesso prosegue la serie delle creme spalmabili! SLURP!!! :-DDD

Rispetto al post precedente sullo stesso tema quì cambiano diverse cose, difatti l'altra era una crema che aveva gusto di cioccolato, latte e nocciole e la base una creme-ganache con qualche aggiustamento.

In questo caso invece ho semplicemente reso spalmabile il cioccolato fondente scegliendo una base grassa, ovvero: considerando che il grasso del cioccolato, che è il burro di cacao quando correttamente cristallizzato scioglie a 35°, il miscelarlo ad altri grassi con punti di fusione più bassi crea una consistenza nell'insieme più morbida ed appunto spalmabile.

La scelta del burro chiarificato e dell'olio di riso hanno i loro perché sul quale non voglio dilungarmi oltre per non appesantire di più un post già piuttosto barboso, casomai se vi interessa approfondire commentate numerosi... ;-)

Tale metodo, dicevamo, in raffronto al precedente ha i suoi pro ed i suoi contro...:

Vantaggi:
- anzitutto la durabilità della crema, non avendo di fatto acqua libera la sua conservazione può spingersi fino a qualche mese (ciò non toglie che si debba sempre lavorare comunque con attrezzi ben puliti e sanificati ed in ambienti sani)...
- un altro vantaggio (sempre legato all'assenza di acqua), è dovuto alla minor problematicità in fase di emulsionamento della crema

Svantaggi (a dire il vero piuttosto relativi...):
- i grassi aggiunti a lungo andare posso avere la tendenza a separarsi dall'emulsione e "migrare" fino a riaffiorare in superficie, tale difetto sarà tanto più evidente e rapido quanto peggio si sarà eseguita la precristallizzazione della copertura fondente.
A tale difetto si può comunque tentare di rimediare, qualora si verificasse, scaldando appena la crema per renderla fluida ed emulsionandola di nuovo.

- ottenere la stessa spalmabilità nei vari periodi dell'anno al variare delle temperature ambiente richiede l'aggiustamento delle quantità dei grassi... detto in linea generale: di inverno si aumenterà la quantità di olio e d'estate invece quella del burro ed in casi estremi anche quella del cioccolato stesso.


Un altro eventuale aggiustamento alla ricetta difatti può dover essere previsto sapendo che le coperture di cioccolato in commercio non hanno tutte il medesimo contenuto di burro di cacao.

Quella che ho usato nella fattispecie è un ottimo cioccolato di copertura (chi ha frequentato i miei corsi ve lo potrà confermare... ;-))) al 64% di cacao avente un buon contenuto totale di burro di cacao, nell'ordine del 38%.

Lasciando perdere i numeri, per quel che riguarda il procedimento invece l'accorgimento più importante da seguire in questa ricetta consiste nel rispettare la precristallizzazione (o temperaggio) del cioccolato, è stupefacente infatti come la crema che a 22° al momento di essere versata nel vaso è praticamente liquida, il giorno successivo grazie al completamento del processo di cristallizzazione del burro di cacao anche con 25° di temperatura ambiente presenterà la desiderata consistenza cremosa, come si intuisce anche dalla foto... ;-)

Per quanto riguarda la conservazione anche per questa crema valgono molti degli accorgimenti dell'altra, è importante infatti tenerla lontano da fonti di luce e calore, fattori che hanno anche quì la facoltà di alterare le proprietà dei grassi presenti.

La ricetta è semplice, non ritengo necessaria l'aggiunta di altri ingredienti (tantomeno di vaniglia e zucchero visto che nel cioccolato di copertura sono già presenti in quantità sufficiente), questa crema IMHO è l'ideale per chi (come me) ama il sapore del cioccolato fondente tale e quale spalmato sul pane... ;-).


Ingredienti (per un vasetto da 300 gr circa)
Cioccolato fondente 64% 200 gr
Burro chiarificato (anidro) 35 gr
Olio di riso 75 gr

Procedimento
Sciogliere il burro chiarificato e miscelarlo all'olio di riso, lasciar raffreddare fino ad una trentina di gradi.

Sciogliere il cioccolato fondente e temperarlo, aggiungerci i grassi miscelati e raffreddati ed emulsionare inizialmente con una frusta senza incorporare aria.

Spostare poi la ciotola in una più grande riempita di acqua molto fredda e continuare a mescolare con una spatola "leccapiatti" finché il composto raggiunge rapidamente i 22-23°.

A questo punto versare tutta la crema in un vasetto ben pulito e sterilizzato, tappare e mettere in frigo nella parte bassa per un ora circa, dopodiché toglierlo dal frigo e lasciar cristallizzare la crema a temperatura ambiente per almeno 12 (meglio 24) ore prima di consumarla.

Conservare al riparo da fonti di luce e calore.


Buona settimana a tutti!! :-)

venerdì 8 giugno 2012

Fornelli in rete - La cucina italiana dei foodblog


Rieccomi dopo un po' di silenzio per una comunicazione lampo: è finalmente in vendita nelle librerie il libro della giornalista Francesca Martinengo "Fornelli in rete" - La cucina italiana dei foodblog-!!!

Perché ve lo comunico?? Perché nel libro ci sono anch'io con le mie ricette!!! :-DDD

In realtà vi confesso che non è la prima volta che collaboro ad un libro di ricette, questa però è stata la prima volta nella quale sono state pubblicate delle mie ricette originali con tutti i crediti del caso, colgo pertanto l'occasione per ringraziare di tutto cuore l'autrice Francesca Martinengo e le edizioni Malvarosa per la bellissima opportunità che sono fiero di aver raccolto e contribuito a sviluppare.

Nel libro oltre al sottoscritto, troverete le ricette e le storie di una cinquantina di miei colleghi... anzi diciamo piuttosto colleghe visto che LE donne blogger in rete sono la maggioranza, selezionate da Francesca nella rete.

Il libro in sé, oltre ad essere una fonte consistente di ricette di varia origine e tipo, sicure e stracollaudate, può essere interessante anche come guida tra i diversi "stili" di condivisione della cultura del cibo, talmente varia e colorata è l'offerta presente attualmente nella rete.

-o-

P.S.: Non disperate che tra poco tornano anche le ricette sul blog, il periodo lavorativo per me ultimamente molto intenso mi ha tenuto un bel po' lontano dal computer... ma non lontano dalla cucina! ;-DDD

Buon fine settimana e a presto!

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