giovedì 24 febbraio 2011

Cupola alle Nocciole


Per il dolce di oggi ho preso ispirazione da uno di quei libriccini sul cioccolato di autore ignoto e prezzo vantaggioso che tutti almeno una volta nella vita ci siamo trovati a spulciare dallo scaffale di un ipermercato mentre si fa la spesa...

Io il libro poi ovviamente l'ho acquistato, anche perché mandare a mente o annotarsi una ricetta così lunga è una bella impresa! ;-)

Rispetto alla ricetta originale ho apportato poche modifiche, ovvero le quantità di alcuni ingredienti e qualcosa sul procedimento...

Infatti dovevo fare una torta da portare ad una cena tra amici ed avevo degli ingredienti da esaurire: la panna fresca, la panna acida e la farina di nocciole... per esaurire tutto il cioccolato che ho in casa invece ci vorrebbe ben altro...

Anche le uova che avevo in casa erano precise per farne uno da 6-8 persone, che equivale ad uno stampo di un litro circa di capacità e così ho deciso... che "Cupola alleNocciole" sia!

Come ricorderete ho sempre avuto un debole per le torte a forma semisferica ed ogni tanto mi piace riproporle anche a voi.

In questo caso si tratta di un semifreddo con un deciso gusto di cacao, supportato dalla presenza delle nocciole e dalle gradevoli note acidule della glassa con la panna acida che per certi versi ricorda le glassature di certe torte americane come il Mississippi Mud cake o il Devil's Food.

La presenza di una base di pasta genoise alle nocciole e cacao aiuta giusto a rinforzare la struttura di una torta nella quale una mousse ricca e scioglievole è la componente principale.

La glassatura poi è equilibrata nella giusta consistenza per ricavare fette dal taglio netto e rimanere sempre comunque abbastanza lucida.

Le dosi della genoise vi sembreranno quelle di una torta per bambole e vi faranno un po' sorridere, ma fatti i dovuti calcoli quello era il risultato.

Non sto a riportarvi i giudizi degli amici che l'hanno assaggiato, ma essendo tutti dei patiti del cioccolato è stato un coro unanime di mugolii.... ;-)


Ingredienti per uno stampo a cupola di 17-18 cm di base (6-8 porzioni)

Per la Genoise alle nocciole (Stampo a cerniera di 17-18 cm di diametro)
Farina 17 gr
Maizena 14 gr
Cacao 14 gr
Farina di nocciole 20 gr
Uova 2 (grandi)
Zucchero 66 gr
Burro 26 gr

Per la mousse
Cioccolato fondente 64% cacao 200 gr
Tuorli 3
Albumi 1
Zucchero 40 gr
Gelatina in fogli 5 gr
Panna fresca 270 gr
Farina di nocciole 33 gr

Per lo sciroppo
Acqua 120 gr Zucchero 20 gr
Cacao 30 gr

Per la glassa
Cioccolato fondente 64%
Panna caida 110 ml


Procedimento
Preparare la torta: setaccaiare in una ciotola farina, maizena e cacao, successivamente anche la farina di nocciole.

Montare i turoli con metà dello zucchero ed incorporarvi il burro fuso e freddo.

A parte montare gli albumi con l'altra metà dello zucchero ed incorporarlo delicatamente con una spatola di gomma alla montata di tuorli.

Versare il composto nella tortiera imburrata ed infarinata e cuocere a 170° per 15-20' circa.

Lasciar raffreddare bene e tagliare la torta in due dischi di uguale spessore.

Preparare lo sciroppo mescolando zucchero e cacao, versarci l'acqua a filo, portare al bollore, togliere dal fuoco e lasciar raffreddare.

Preparare la mousse: tritare il cioccolato e scioglierlo a bagnomaria, mettere la gelatina a bagno in acqua fredda.

Montare i tuorli con lo zucchero ed aggiungerli poi al cioccolato fuso, amalgamare ed infine aggiungere la gelatina strizzata rimettendo sul bagnomaria finché scioglie.

Lasciar raffreddare ed aggiungere le noccioel in farina.

Montare la panna ed incorporarla, montare poi l'albume ed incorporarlo con delicatezza.

Prendere uno stampo a cupola bagnarlo con acqua fredda e rivestirlo di pellicola trasparente.

Riempire con metà della mousse ben fredda e livellare con una spatola corta.

Ritagliare uno dei dischi di pasta ad una misura di poco inferiore alla sezione della cupola in quel punto, posizionarla premendo sulla mousse e bagnarla di abbondante sciroppo al cacao.

Coprire con la restante mousse, infine bagnare il disco con abbondante sciroppo e rovesciarlo premendo sulla mousse a sigillare bene il dolce.


Coprire con pellicola, tappare il contenitore e porre in frigo per almeno 6-8h.

Trascorso il tempo sciogliere a bagnomaria il cioccolato assieme alla panna acida mescolando bene per emulsionare.

Sformare la torta dallo stampo, togliere la pellicola trasparente e poggiarla su una griglia da pasticceria poggiata a sua volta su un foglio di carta forno.



Colare la glassa ancora calda sulla torta e battendo la griglia sul piano lasciarla colare uniformemente su tutta la superficie evitando assolutamente di spatolare, così facendo si distribuirà uniformemente mantenendosi ben lucida.

Prima che sia totalmente rappresa spostare sul piatto di portata (sceglietene preferibilmente uno più piccolo di quello che ho dovuto usare io... ;-) ) e decorare a piacimento (anche se il dolce è già d'effetto anche così).
Io ad esempio ho preferito un tema minimale con 3 nocciole alla sommità e con della granella grossolana per il perimetro alla base, togliendone poi con un pennello l'eccesso.


Conservare in frigo e togliere mezz'ora prima di servire.

Tagliare le fette con una lama lunga e liscia da ripulire poi ad ogni taglio.

Ecco come si presenta internamente:



Con questa torta partecipo al contest "La fabbrica di cioccolato" di Crysania del blog Farina del mio sacco.



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Infine come ricorderete questo fine settimana ho tenuto uno dei miei corsi sul cioccolato a Granarolo in provincia di Bologna... le condizioni meteo non erano delle migliori, prima la nebbia, poi la pioggia... e si sa che cioccolato ed ambiente umido non vanno molto d'accordo... nonostante tutto una compagnia di partecipanti calorosi, entusiasti e volenterosi come era prevedibile ha avuto la meglio anche sul clima avverso. :-D

Ecco alcune immagini da me riprese fugacemente tra un temperaggio e l'altro...






Voglio ringraziare di cuore:

-Roberto e sua moglie Adriana venuti da Forlimpopoli la città natale dell'Artusi col quale hanno certamente in comune anche la passione per la buona cucina... ;-)
Persone gentilissime e squisite (dimenticavo: buonissimi lo strudel salato e la torta!!!)

-Francesca: autrice del blog Acquolina, ci eravamo già incontrati in un altra occasione a Firenze ed è stato piacevolissimo riincontrarsi in un tale frangente.
Autentica maga dei Macarons, ne ha portate un paio di infornate... davvero notevoli!!
Quì trovate un resoconto del corso come lo ha vissuto lei.

-Elena: amica di Francesca, simpaticissima e grande appassionata di cucina, per partecipare ha dovuto organizzarsi per sistemare i 3 figli piccoli e per questo davvero non trovo parole adeguate per ringraziarla...

-Elenuccia: autrice del blog "Saltando in padella" con la quale condivido un altra passione: quella per il podismo.
Felicissimo di averla finalmente conosciuta dopo un anno circa di scambi di commenti, (come le proposi tempo fa) mi auguro un giorno di poter correre con lei una mezza o addirittura una maratona intera parlando tutto il tempo di pasticceria... ;-PPP
Quì il suo resoconto del corso.

-Ida: simpaticissima ragazza di Imola, interessatissima ad ogni fase del corso, ci ha portato ad assaggiare un lievitato salato di origini campane del quale ahimé non ricordo il nome ma solo che era strepitoso!!!

-Simona: grazie per la partecipazione, l'impegno e la concentrazione che hai messo in ogni parte del corso.


Ed infine:

-Mirka, una cara amica modenese che aveva già frequentato uno dei miei corsi di Firenze e che appena ha saputo del mio corso in terra emiliana è passata a salutarmi portandomi una crostata FA-VO-LO-SA, che mi ha tenuto compagnia le mattine successive a colazione... ;-)
(a proposito lunedì ti ho scritto una email, l'hai ricevuta?)
Grazie ancora di cuore :-)

-Federica del blog "Note di cioccolato" anche lei ex-allieva, che approfittando della bella amicizia che ha con Elenuccia è venuta fino in Emilia per fare un "ripassino" e passare una giornata assieme a lei che faceva il corso per la prima volta.
Tenetela d'occhio perché sui cioccolatini le stanno frullando delle idee... una più golosa dell'altra!

lunedì 21 febbraio 2011

La Brioche Uvetta e Pinoli (di Paoletta)


La ricetta di oggi rappresenta per me una bella novità, complice l'aver frequentato due fine settimana fa il corso di panificazione di Adriano e Paoletta nel quale, tra le molte cose, sono stato iniziato alle gioie della gestione del Lievito Madre...

Una settimana mi ci è voluta tutta per prendere pratica con rinfreschi, maturazioni etc... poi dopo qualche tentativo di normale panificazione mi sono cimentato nella realizzazione di un lievitato dolce che mi era rimasto nel cuore solo a leggerne descrizione e foto già non appena lei lo pubblicò.
Successivamente mi capitò di assaggiarne una fetta da quest'altra lei che lo aveva realizzato magnificamente e a tempo record... quanto bastò per farmi decidere che lo dovevo fare a tutti i costi!!!

La ricetta la copio ed incollo direttamente dal blog di Paoletta che l'aveva descritta come:

"una brioche p
er quelli che hanno fatto tardi, per quelli che... il panettone o il pandoro li spaventano... questa brioche a impasto diretto da fare in un giorno, se saltate la notte in frigo, somiglia incredibilmente al panettone, anche la stessa pasta filata, umida e profumata."
In realtà la ricetta non è puramente col lievito madre bensì mista al lievito di birra che è poi un modo per avere uno "sviluppo" ed un risultato garantiti e dei tempi di lavoro ragionevoli, unito alle proprietà aromatiche ed antiraffermanti apportate dal lievito madre.

Nella ricetta ci sono anche le indicazioni per una realizzazione che non prevede l'utilizzo di lievito madre, bensì una "biga" ovvero un preimpasto a lenta maturazione, che è un ottima alternativa per chi ancora teme la gestione del lievito madre.
Le indicazioni sono per l'impastamento a macchina, vista infatti la complessità ed il grado di idratazione della ricetta, una realizzazione manuale è ai limiti della fattibilità.

Le parti in rosso sono annotazioni aggiunte da me:


Ingredienti:
150 gr di lievito madre (in sostituzione fate una biga 12 ore prima con 100 gr di manitoba, 50 gr di acqua e 1,5 gr di lievito di birra fresco, lasciata fermentare a 18°)
380 gr di farina W330/350 (in alternativa manitoba del supermercato) (io ho usato la Caputo Rossa)
125 gr di latte
65 gr di acqua
120 gr di zucchero
100 gr di burro
1 uovo
1 tuorlo
8 gr di lievo di birra fresco
5 gr di sale
1 cucchiaio di rhum
1 cucchiaino di estratto di vaniglia home-made (in alternativa i semini di una bacca)
la buccia di un'arancia grattugiata

200 gr di uvetta
pinoli
1 albume

Procedimento:

Mettere in ammollo l'uvetta in acqua tiepida con qualche cucchiaio di rhum.
Sciogliere nella planetaria il lievito madre (rinfrescato due volte) (io ho fatto due rinfreschi distanziati di 4 ore) o la biga a pezzettini, nell'acqua e latte, usando la foglia.
Aggiungere il lievito di birra sbriciolato, e tanta farina, presa dal totale, quanto basta per ottenere un impasto morbido, amalgamare.

Unire un tuorlo, 30 gr di zucchero e subito dopo un po' di farina quanta ne serve per ridare all'impasto una consistenza morbida.
Ad assorbimento di uovo e zucchero, proseguire con l'altro tuorlo, 40 gr di zucchero e ancora un po' di farina.
Continuare con l'albume rimasto, 50 gr di zucchero, il sale aggiungendo poca alla volta tutta la farina riservandone un cucchiaio.
Incordare l'impasto con la foglia.

Dividere il burro in tre parti e aggiungerlo in tre riprese, la seconda ad assorbimento della prima parte e così via (io ho aggiunto le zeste di arancio già quì spalmate sul burro...).
Unire il rhum poco alla volta, la buccia grattugiata dell'arancia e la vaniglia.
Ad assorbimento unire la farina rimasta ed incordare l'impasto.

Togliere la foglia e usare il gancio per inserire l'uvetta ben strizzata e asciugata.
Quando questa sarà ben distribuita, avrete due strade:

1. formare una palla con l'impasto, metterlo in un contenitore, coprirlo con pellicola e lasciarlo in frigo circa 8 ore. In questo caso tirarlo fuori al mattino, e lasciarlo a temperatura ambiente circa 1 ora e mezza prima di proseguire (io ho seguito questa strada e secondo me ci guadagna non poco come sapore).

2. lasciar puntare l'impasto 1 ora in un contenitore coperto da pellicola, poi spezzare in due pezzi uguali (pesarli!) avvolgerli (una sola volta) con i pollici senza serrare troppo, il Maestro spiega qui,

attendere 10' allungare i due pezzi,

avvolgerli tra loro a formare un treccione.
Imburrare uno stampo antiaderente da plumcake da 30 x 10,5 cm. adagiarvi il treccione e coprire con pellicola.

Attendere che superi il bordo di due dita circa, spennellare con un albume, decorare con pinoli

e infornare a 200°(185 nel mio) per i primi 15', coprire con un foglio di alluminio se la superficie si è ben dorata e proseguire la cottura a 170° (160 nel mio) per altri 35'/40' (25' nel mio).
Fare la prova stecchino al centro, deve uscire asciutto e non deve trovare resistenza quando si infila.

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Vi aggiungo qualche foto del corso di panificazione di Adriano e Paoletta che per me era il secondo e mi auguro davvero possa essercene un terzo, un quarto e così via... evento bellissimo, un po' stancante in verità per me per la quantità e densità di nozioni da assimilare, ma per il quale giuro ripartirei seduta stante... :-D

Se avete voglia vi consiglio di andare a leggere quì da Gaia il bel racconto sul corso così come lo ha vissuto lei...

Questo il campo di battaglia prima dell'inizio delle operazioni...


Gli stampini per i babà!!
DEVO averli assolutamente!!! ;-)


Possibile che 'sta roba si incordi???


Concludo affermando che finalmente posso dire di avere un eccellente metro di paragone per il babà! ;-))


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Last but not least vi segnalo la raccolta di ricette promossa da Caris nell'intento di focalizzare l'attenzione su un problema che sta investendo la sua vita privata che ha radici nella gestione del pubblico e che quindi un giorno potrebbe riguardare chiunque di noi... per chiarezza comunque andate a leggere direttamente da lei di cosa si tratta e se la cosa vi tocca il cuore per favore diffondete.



Per la ricetta c'è tempo fino al 29 Marzo, auguro a Caris di festeggiare la scadenza della raccolta (che coincide col suo compleanno) con la notizia della risoluzione del problema in via definitiva.

giovedì 10 febbraio 2011

Tartufi di Ciliegie al Limoncello


Nel resoconto dei corsi di Roma avevo accennato ad un "articolo" che il carissimo Gambetto, impossibilitato a venire a salutarmi, era riuscito a farmi recapitare tramite lo Zio Piero...

Non riuscendo a trovare parole adeguate per ringraziarlo del bel gesto di amicizia (l'ultimo nel tempo di una lunga serie), ho pensato intanto di elaborare di getto una ricetta utilizzando questo ingrediente....poi per realizzarla e pubblicarla ho dovuto aspettare il momento giusto dopo una settimana, ma questa è un altra faccenda, capirete più sotto perché...



Questo in foto è parte del gradito omaggio che ho ricevuto e del quale in questo post, se vi fosse sfuggito, è indicato un altro interessantissimo utilizzo ;-)

Si tratta comunque di ciliegie disidratate o semi-candite che per rendere perfette per la preparazione di un tartufo ho tenuto a macerare nel limoncello (autoprodotto of-course!) per 4-5 giorni... questa è un idea di base per dei tartufi che secondo me può venir buona con molta altra frutta essiccata/disidratata in abbinamento a dei liquori, partendo dai classici Uvetta-Rhum oppure Prugna-Armagnac etc...


Ingredienti per 30-40 tartufi circa (secondo dimensione)

Ingredienti
Cliegie disidratate 100 gr
Limoncello 80 gr (per la macerazione)
Cioccolato fondente 100 gr
Panna fresca 100 gr
Burro 25 gr

Procedimento
Per prima cosa mettere le ciliegie a macerare nel limoncello in un bicchiere sigillato per 4-5 giorni.

Al termine sgocciolarle bene, conservando il liquido di macerazione e tritarle al mixer ottenendo una pasta un po' collosa.

In un pentolino a bagnomaria o in una tazza nel microonde sciogliere il cioccolato tritato con la panna ed il burro fino ad ottenere un composto fluido ed omogeneo, lasciar raffreddare e successivamente unire le ciliegie tritate e secondo gusto, un cucchiaino o due del liquido di macerazione.


Attenzione a non eccedere con il liquido alcoolico della macerazione o il composto risulterà troppo molle per essere modellato in seguito.

Mescolare bene, coprire la ciotola con pellicola e mettere in frigo per 24h circa.

Trascorso quel tempo con un cucchiaino prelevare piccole quantità di composto e rotolandolo tra i palmi, formare delle palline da appoggiare via via su un piatto.
Rimettere il piatto un ora almeno in frigo o volendo far prima 20' nel congelatore.

Se intendete farli durare qualche giorno a questo punto sarebbe opportuno tuffarli nel cioccolato e poi rotolarli nel cacao (come mostrato nel post di questi altri tartufi), altrimenti rotolateli direttamente nel cacao e gustateli così come sono: morbidi e che letteralmente si sciolgono in bocca...

Buon tutto a tutti!

lunedì 7 febbraio 2011

Barchette al Caffè e Nocciola


Da tempo avevo in programma di eseguire questa ricetta per completare la mia partecipazione al contest di Saretta del blog "L'appetito vien leggendo", in collaborazione con Lucy di "Ti cucino così" a tema Finger-food.


E' nata così l'idea di questa barchette dolci anche se inizialmente avevo pensato a qualcosa di salato, ma una certa volubilità è sempre stata il mio forte... ;-)))

L'idea di partenza è stata l'abbinamento caffè-nocciola, la scelta della forma del piccolo stampo a barchetta ha poi determinato che la decorazione fosse una "vela" di cioccolato nelle quali incastonare la mezza nocciola per rivelare il contenuto della crema.

La crema è infatti una "ganache" abbastanza classica alla nocciola, in alternativa si può usare della copertura Gianduia.

Per quanto riguarda la frolla a me piace anche come ricetta "stand-alone" per dei biscottini profumati al caffè...


Per 8-10 barchette

Ingredienti
Per la frolla al caffè
Farina 00 100 gr
Burro 50 gr
Tuorli 1
Zucchero 40 gr
Acqua 20 gr
Caffè liofilizzato 1 cucchiaino colmo
(in alternativa 20 gr di caffè molto ristretto)

Per la ganache alla nocciola
Cioccolato fondente 60-70% 100 gr
Panna fresca 170 gr
Farina di nocciole 70 gr

Per la decorazione
Cioccolato fondente 100 gr
Nocciole tostate e spellate 4-5 (tagliate a metà)

Procedimento
Preparare la pasta frolla al caffè.

Bollire l'acqua, sciogliervi il caffè istantaneo, lasciarlo raffreddare (in alternativa al liofilizzato fate un caffè molto ristretto e lasciatelo ugualmente raffreddare).

Setacciare la farina assieme allo zucchero in una ciotola, aggiungere il burro freddo a dadini e intriderlo usando una spatola o lavorando rapidamente coi polpastrelli.

Sciogliere i tuorli nel caffè ed aggiungerli al resto lavorando l'impasto meno possibile evitando di riscaldarlo.

Fare una palla e metterla avvolta di pellicola in frigo mezz'ora almeno.


Trascorso il riposo distriuirla in parti uguali negli stampini a forma di barchetta, pareggiando al bordo e bucherellandone il fondo con una forchetta.

Cuocere a 170° per 15' circa, togliere dal forno, lasciar raffreddare 10' circa, togliere dagli stampini con delicatezza e lasciar raffreddare su una griglia.


Preparare la ganache.

Tritare finemente il cioccolato in una ciotolina, bollire la panna, gettarla d'un colpo sul cioccolato e mescolare finchè è ben sciolto ed omogeneo.

Far raffreddare mescolando di tanto in tanto, aggiungere la farina di nocciole setacciata e mescolare amalgamando bene.

Mettere in frigo un ora circa finché è abbastanza rappreso.

Montare la ganache con le fruste ad immersione, evitando di protrarre l'operazione troppo a lungo e trasferire poi in un sac-a-poche con bocchetta stellata col quale riempire poi le barchette di frolla.

Preparare la decorazione.

Sciogliere il cioccolato e temperarlo, stenderlo in uno strato sottile su una striscia di carta forno e prima che sia rappreso applicarci le nocciole tagliate a metà ben distanziate tra loro.

Con un coltello lungo e a lama sottile, ricavare tanti triangoli di uguali dimensioni, quante sono le nocciole.

Lasciar rapprendere totalmente e dopo 30' circa distaccare delicatamente dalla carta forno, facendo attenzione a non sporcare la parte lucida coi polpastrelli ed applicare una "vela" per ciascuna "barchetta"

Conservare in frigo.


Non avendo sufficienti stampi a barchetta, qualcuno l'ho fatto di forma circolare attingendo ad altri stampini della stessa serie.

Ecco i due modelli in navigazione solitaria...




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Novità sul fronte dei corsi: domenica 20 Febbraio sarò a Granarolo Emilia a pochi km da Bologna.

Per quanto riguarda il Give-Away... WOW ragazzi state andando fortissimo!!
Ed ancora non sapete che premi vi aspettano!!!
Abbiate ancora un po' di pazienza che tra un po' lo saprete... ;-DDD

giovedì 3 febbraio 2011

Cioccolatini alla crema di Whiskey e resoconto corsi romani


La ricetta di oggi è un atto di doverosa condivisione che aspettava imminentemente di essere pubblicata.

Questo perché questa ricetta quì ho cominciato a farla eseguire ai miei corsi da poche lezioni tanto che non è stampata neanche sulla brochure che rilascio ai partecipanti i quali la eseguono direttamente sotto mia dettatura.

Per renderla nota anche ai partecipanti dei corsi precedenti la pubblico direttamente così che anch'essi possano mettersi in pari con gli altri e godere di un altra ricetta di cioccolatini, molto classici d'accordo, ma pur sempre validi.

La ricetta di questi cioccolatini in sé poi ha avuto il suo battesimo con due madrine d'eccezione: Arabafelice e Marble, a loro infatti in occasione di un memorabile incontro, li feci assaggiare col fiato sospeso, sapendo che avevo a che fare con due blogger scafatissime che ne han cucinate ed assaggiate di tutti i colori... fortunatamente fui alquanto confortato dalle loro reazioni!

Il procedimento per il cioccolatino è il solito spiegato nel mio datatissimo post dei cioccolatini al succo d'amarena, cambia il ripieno che è una ganache di cioccolato al latte aromatizzata con la crema di whiskey... :-PPP


Ingredienti per uno stampo da 24 cavità

Cioccolato fondente 400 gr
Cioccolato al latte 100 gr
Panna fresca 25 gr
Crema di Whiskey 30 gr

Procedimento
Sciogliere il cioccolato fondente e temperarlo.

Riempire interamente le cavità di uno stampo (consigliabile usarne uno in policarbonato), batterlo ripetutamente per far risalire le bolle d'aria, dopodichè rovesciarlo sul marmo o sul bagnomaria per scolare il cioccolato in eccesso, quello necessario infatti rimarrà aderente alle pareti delle singole cavità.

Ricapovolgere lo stampo e con una spatola togliere rapidamente il cioccolato in eccesso raschiando la superficie.

Mettere di nuovo capovolto a rapprendere su un foglio di carta forno.
Dopo 5-10' verificare che la carta forno tenda a distaccarsi dallo stampo e mettere lo stampo per 15' circa con le cavità aperte verso l'alto ma coperto di carta forno.

Preparare il ripieno tritando finemente il cioccolato al latte.
Portare ad ebollizione la panna, gettarla d'un colpo sul cioccolato tritato e mescolare rapidamente.
Se dovessero permanere dei grumi rimettere pochi secondi sul bagnomaria o nel microonde per alzare leggermente la temperatura e mescolare di nuovo fino a scioglimento di tutto il cioccolato.

Lasciar raffreddare un po' e successivamente aggiungere il liquore poco alla volta mescolando a partire dal centro e facendo le aggiunte successive solo quando assorbito il precedente.

Trasferire la crema fredda in un sac-a-poche con bocchetta tonda liscia e riempire ogni cavità fino a 2mm dal bordo.

Lasciar raffreddare e solidificare, se si ha fretta, mettere lo stampo per 20' in frigo e successivamente toglierlo aspettando 10' prima di procedere all'esecuzione dei fondelli.

Sciogliere il cioccolato avanzato in precedenza, temperarlo di nuovo e colarne piccole quantità su ogni cavità da completare, battere ripetutamente lo stampo per eliminare le bolle d'aria e con una spatola togliere il cioccolato in eccesso con poche spatolate e ripulendo la spatola stessa ad ogni passaggio.

Dopo 15' circa i cioccolatini sono pronti per essere smodellati.
Prendere lo stampo per le estremità, torcerlo nei due versi e ribaltarlo con un colpo secco su un piano rigido.
Sollevare lo stampo e... contemplare tutti i cioccolatini lucidi ed allineati :-)))

Eccone uno tagliato a metà...



Resoconto dei corsi romani

Come ben sapete lo scorso fine settimana mi attendeva un banco di prova niente male: i miei corsi in trasferta a Roma!!!

Avevo vissuto la viglia non dico con ansia, ma con una certa trepidazione, questo si.
Sapevo che sarebbe stato molto impegnativo: due corsi in due giorni con i partecipanti al completo, i posti erano lontani da dove ero alloggiato e che paradossalmente in un posto sarebbe stato troppo freddo e nell'altro viceversa troppo caldo e per la quantità di cose che mi portavo dietro sembravo più in procinto di traslocare che di portare in giro un attività didattica.

Volete sapere com'è andata?

Vi dico solo che...:
...sarà che ogni volta che vado in quella città mi sento come arrivato a casa mia
...sarà che chi mi ha ospitato è stato di un accoglienza e una premura non comuni
...sarà che i partecipanti han portato tutti, nessuno escluso, un grosso contributo in termini di entusiasmo, simpatia e calore
...sarà che in quei momenti faccio una cosa che davvero mi piace fare

...insomma, sarà per tutto l'insieme dei motivi qua sopra o per nessuno di questi e magari per molti altri ancora, ma dal mio punto di vista questi di Roma sono stati due dei miei migliori corsi di sempre.

Sabato 29

Purtroppo mi mangio le mani a ripensare di non aver fatto la foto di gruppo, alla fine infatti c'era chi doveva scappare di corsa ed a nessuno è venuto in mente, peccato davvero...:-(

I miei ringraziamenti di tutto cuore a:

- Roberto Potito del blog Tzatziky a colazione: oltre che per aver partecipato, per avermi fatto da tramite con la comunità valdese affinché avessi a disposizione una cucina ambitissima per un intero giorno nel pieno centro di Roma e per il prezioso aiuto nell'arco della giornata.

-Giusy: cugina di Roberto: per la simpatia, la partecipazione e l'aiuto prezioso fin dal primo mattino.

-Paolo e sua figlia Francesca: non trovo parole per esprimere la mia riconoscenza a chi come voi per partecipare al mio corso, ha addirittura preso l'aereo ed ha passato tutto un fine settimana lontano da casa :-)

-Alessandra e Vera: si sono conosciute al corso ed hanno scoperto di provenire dalla stessa provincia del Lazio. Per la simpatia, l'entusiasmo e la curiosità per il cioccolato.

-Adriana: mia sorella, che a causa di una defezione dell'ultimo momento di un altra partecipante ho invitato con molto piacere a partecipare.
Per essere stata il supporto indispensabile e premuroso al mio soggiorno romano.

Alcune immagini della giornata:

Il campo di battaglia ancora intonso...


Prove di smodellaggio...


Una partecipante alle prese col temperaggio di 1/2 kg di copertura...


Il mitico termometro ad infrarosso con puntatore laser di Roberto...


Quel che resta del giorno...


Domenica 30

Anzitutto ringrazio con tutto il cuore Cristina de la piccola Bottega dello Zucchero per avermi prestato la sua abituale location dei corsi (grazie mille ovviamente anche a Mr.K! ;-)) e per avermi aiutato fattivamente ed instancabilmente prima, durante e dopo il corso.

Ringrazio anche lo Zio Piero per essere venuto a farmi visita e per aver poi contribuito alla cena con due dolci memorabili!!!

Ringrazio Gambetto per l'interessante articolo del quale mi ha omaggiato tramite staffetta dello Zio Piero... ;-)

Ringrazio Dadamilla intervenuta per la cena per i suggerimenti sull'argomento scuole/corsi.


Un grazie di vero cuore poi alle partecipanti:

-Silvia e Paola: coautrici del blog amichecuoche, due ragazze legatissime tra loro, simpatiche, carine e curiose e ovviamente appassionate di cucina. Si può desiderare di più da delle allieve?? ;-)))
Quì il racconto del corso visto coi loro occhi.

-Raffaella, Donatella e Rosetta: amiche e (mi pare) colleghe tra loro, lettrici del mio blog, coinvolgente il loro entusiasmo, curiosità e simpatia.

-Alessandra, Paola: forse un po più riservate delle altre partecipanti ma ugualmente curiose ed entusiaste di quello che hanno imparato.

-Luisa: anch'ella entusiasta della giornata, mi ha addirittura suggerito di organizzare un corso sulle torte... sai che è una gran bella idea?

A tutte: grazie anche per l'aiuto a sistemare a fine corso, è stato preziosissimo.
Le domande che mi avete fatto nel corso della giornata erano veramente tante, se non fossi stato esaustivo nelle risposte vi prego di scrivermi e sarò felice di rispondervi :-)))


Ecco alcune immagini (un po' buie purtroppo), ma che comunque rendono l'idea della bella atmosfera e dell'aroma di cioccolato che si respirava quel giorno...

Prove di pralinatura e ripartizione dei cioccolatini...


Immortalare orgogliosamente il frutto del proprio lavoro...

(non si nota ma giuro che erano tutti lucidissimi!!)


Ed eccomi quì, beato tra le donne!!!! Ahahahahahahah ;-DDD


Un grazie sentito a tutti quelli che nelle due giornate si son dati da fare per aiutarmi a ripulire, riordinare e trasportare la consistente mole di materiale.

Un grande abbraccio a tutti!!! :-DDD

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