Con la ricetta di oggi vi propongo un altro tipo di pasticcino da tè: un amaretto morbido dentro e croccantino fuori, molto ma molto buono.
Vedrete che provati questi se prima il tè delle cinque non era parte dei vostri rituali come per incanto tutto ad un tratto lo diventerà, oppure più prosaicamente ogni momento diventerà quello buono per addentare uno di questi bocconcini... ;-)
Come dicevo poco sopra si dovrà ottenere un amaretto di consistenza morbida internamente e croccante esternamente, questo per la presenza della pasta di arancio candito nell'impasto (che tra l'altro dovrebbe mantenerla a lungo) e delle sottili mandorle a lamelle nel rivestimento che tostandosi diventeranno croccanti e saporite.
Sostanzialmente anche con il forno casalingo si può ottenere un ottimo risultato, l'accortezza sarà pertanto quella di condurre bene la cottura il rischio altrimenti è quello di far acquistare una certa "gommosità" a questi pasticcini.
Uno dei requisiti comuni a molti pasticcini con mandorla e albume è che più che cuocerli vanno fatti asciugare. L'asciugatura stessa di solito viene avviata ancor prima del passaggio in forno con un semplice riposo a temperatura ambiente per un tempo che può variare dalle 3-4 fino anche alle 72 ore, secondo la tipologia e la grandezza del prodotto.
Si pensi ad esempio ai "macarons" (essendo anch'essi pasticcini per l'ora del tè con mandorle e albume hanno con gli amaretti una lontana parentela) che devono fare la "pelle" prima di essere infornati.
Per la ricetta ho preso ispirazione dal Maestro Leonardo Di Carlo ed il risultato è stato a dir poco strepitoso!
Per quanto riguarda gli ingredienti nonostante l'apparenza non sono poi così difficili da reperire, al limite basta prendersi un po' di tempo ed avere un buon "cutter"/tritatutto ed una mandolina ed autoprodurseli pazientemente.
Per la pasta d'arancio ad esempio si prenda tranquillamente del candito d'arancio e lo si triti più fine ed omogeneo che si può, idem per le mandorle dei due tipi che ovviamente vanno macinate praticamente "a farina" ma evitando che comincino a tirar fuori l'olio.
Per le mandorle a lamelle forse non ci crederete ma io parto sempre da quelle intere pelate e lo affetto utilizzando la mandolina, tanto più che per questo utilizzo ne sono bastate una ventina sì e no in tutto.
Ingredienti
Per l'impasto:
Mandorle pelate tritate finemente 140 gr
Mandorle amare tritate finemente 20 gr
Pasta di arancio candito 100 gr
Zucchero 100 gr
Sale un pizzico
Albume 40 gr
Per guarnire:
Mandorle a lamelle
Zucchero a velo
Procedimento
Amalgamare i primi quattro ingredienti, meglio ancora se si riesce a passarli tutti assieme nel tritatutto, dando impulsi brevi e mescolando frequentemente.
(N.B.: attenzione però che ce ne vuole uno molto potente o rischiate di bruciarlo per la durezza della pasta!)
Sciogliere il pizzico di sale nell'albume ed incorporarlo all'impasto.
Una volta ben amalgamato il tutto trasferire in un sac-a-poche con la punta tagliata per un diametro di 1 cm poco più.
Cospargere il piano con mandorle a lamelle e stenderci sopra l'impasto in piccoli segmenti di 3 cm circa.
Rotolarli in modo da farvi aderire le lamelle di mandorle e mettere su teglie coperte di carta forno o tappetino di silicone idonei per la cottura al forno.
Far riposare 12h circa a temperatura ambiente in luogo asciutto, spolverizzare con zucchero a velo e cuocere a 170° x 8-10' circa e comunque come detto sopra attenti a non esagerare.
Il consiglio è quello di trovare la temperatura giusta cuocendo una teglia alla volta ed aggiustando il tiro.
Una volta sfornati e freddi spolverizzare ancora con un po' di zucchero a velo prima di servire.
Ricordate che nel post precedente avevo accennato alla recente mia prima (e doppia!) esperienza televisiva in un programma di cucina?
Anzitutto voglio dedicare un ringraziamento speciale all'emittente TV2000 per la bellissima opportunità concessami di fare un'esperienza per me totalmente nuova, divertente ed appagante... al punto che mi auguro possano essercene altre in futuro!
In particolare ringrazio tutto lo staff del programma "Quel che passa il convento" per la calorosa accoglienza e la spiccata professionalità dimostrata, nelle persone de: il direttore artistico Marina Pizzi, la curatrice Paola Buonomini, i conduttori Virginia Conti e Don Domenico De Stradis, la redattrice Chiara, la truccatrice Maria Grazia, oltre a tutti i tecnici operatori ed aiuti scena dei quali non rammento i nomi ma ricordo per lo più qualche volto e qualche divertente scambio di battute.
Vi lascio con le due puntate che sono andate in onda nei giorni scorsi così come sono visibili da YouTube e nelle quali ho realizzato un paio di torte parlando a lungo di me e della mia vita, dei miei affetti e delle mie passioni.
A presto :-)