mercoledì 10 novembre 2010

Di Finocchi e Libertà


Oggi breve spunto di riflessione: voglio segnalarvi l'ironica iniziativa di dissenso di Gaia e Norma da discorsi ed atteggiamenti omofobi, sessisti e discriminatori che animano le conferenze stampa di chi per l'incarico che gli è stato assegnato dovrebbe occuparsi semplicemente di amministrare la cosa pubblica nell'interesse comune e stop.

Quì insomma si parla ironicamente ma il succo è che se certi atteggiamenti per emulazione prendono campo e vengono accettati, sono a rischio i diritti inviolabili ed irrinunciabili dei singoli individui.

Coi tempi stretti ed avendo altro in programma la ricetta col finocchio non mi ci è rientrata anche perché come avrete capito al 95% io cucino dolciumi ;-)

Per capire come una società moderna, evoluta e con radici e cultura antiche possa scivolare inesorabilmente nella tribalità e nel nome di essa i suoi singoli membri possano plaudere alla rinuncia dei propri diritti può tornare utile leggersi il seguente brano che vi copio ed incollo.

State tranquilli, non è Carl Marx ma all'opposto un filosofo "liberalista": Alexis de Toqueville che nel suo "La democrazia in America " nel 1840 (evidentemente col dono della preveggenza) scriveva:

"… Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro.

In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso.

Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.

Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti.

In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsi volentieri …


Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsiasi sopruso.

Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto!

Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla.


Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.

Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiano leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo".



Da domani tornano le ricette.

15 commenti:

  1. wow nanni! addirittura de toqueville.
    e come casca a fagiolo!

    grazie mille del contributo!

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  2. che super citazione.
    sono rimasta abbocca aperta, incredula delle sue parole cosi' attuali!!

    ps. come va a finire il libro? :-)

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  3. Ciao, grazie per essere passato dal mio blog... mi ha fatto molto piacere e sei stato veramente gentilissimo!!! Già che sono qui ti faccio anche i complimenti perchè sei veramente bravissimo e fai dei dolci stupendi!!!

    A presto, Gloria!

    P.s. Non sapevo di questa iniziativa, ora ho messo anche io il banner!!!

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  4. @Gaia P.: Grazie a te per l'invito!

    @Gaia I.: le dottrine sociali comunque non sono nate dal nulla nell'800, se vai a leggere la Repubblica di Platone (e si parla di 2400 anni fa) la successione democrazia/demagogia/tirannia come ciclo storico l'avevano già intuita.
    Come va a finire?
    Meglio che non te lo dica... ;-)
    Ciao!

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  5. @Gloria: uh, leggo adesso! Grazie a te di tutto!!
    Baci!

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  6. come lettrice del tuo blog ti ringrazio per questo testo bellissimo e straordinariamente attuale che invita alla riflessione e non lasciare mai cadere la guardia

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  7. ciao, è un piacere conoscerti con questo post! Una citazione bellissima e purtroppo, fin troppo azzeccata!
    ciao
    Vale

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  8. molto adatto: perché il problema della mancanza di laicità pervade l'italia tutta, sigh...

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  9. anch'io ho partecipato http://ilpomodorosso.blogspot.com/2010/11/metti-un-finocchio-pranzo.html

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  10. Le ricette possono aspettare: uno spunto di riflessione di tale livello è un dono prezioso...

    Forse il problema non è tanto la spinta al benessere ma l'essersi abituati ad un certo decadimento di valori, ad un imbarbarimento becero dei costumi che si nasconde dietro una falsa laicità, al pensare che tanto poi tutto passa perchè praticamente siamo già fuori dalla crisi...

    Ma siamo davvero così tanto un popolo bue?!

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  11. Senza parole, citazione da salvare e inoltrare...

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  12. @Lise: grazie a te per il messaggio! Buona giornata!

    @Vale: infatti!
    Piacere mio! :-)
    A presto!

    @Simonetta: se cucinavo anche qualcosa era pure meglio ;-)))
    Grazie carissima!
    Ciao

    @'povna: più che mancanza di laicità (che comunque c'è) direi che è un problema di omologazione culturale all'individualismo.
    Ciao!

    @Cleare: brava! Guarda appena ho un minuto vengo a commentarti ;-)
    Ciao!

    @Virò: finché non riusciamo a spengere la televisione invece che confrontarci solo con quello che ci propina le nostre scale di valori rimarranno corrotte.
    Ciao!

    @Nico: grazie! Inoltra, inoltra... ;-)
    Ciao!

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  13. Nanni, grazie per questa importante citazione che, purtroppo, calza proprio a pennello al signor B.

    Francesca

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HO ABOLITO I COMMENTI, NON RIUSCENDO PIÙ A RISPONDERE IN TEMPO UTILE.

CHI VUOLE PUÒ SCRIVERMI PRIVATAMENTE :-)

BUON PROSEGUIMENTO

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