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Prima della ricetta faccio una piccola premessa: non potete certo immaginare il mio stato d'animo di oggi, dico soltanto che provo grosse difficoltà anche solo a raccogliere le idee per spiegarvi... e dunque vi racconto: ho trascorso le mie scorse 3 giornate intere, da mattina a sera, ad un corso professionale di tecniche di "alta cioccolateria", una vera e propria full immersion con un Maestro (uno vero!) di fama internazionale con 50 anni circa di esperienza nella materia.
Dire che questa esperienza mi ha sconvolto sarebbe riduttivo, l'approccio ed il metodo trattati nelle lezioni hanno in realtà scosso energicamente dalle fondamenta tutto quello che credevo di sapere sul cioccolato (e sul suo insegnamento), sulla pasticceria e sui suoi "Maestri" o presunti tali appreso nel corso degli scorsi anni.
Il mio grosso ostacolo nonché limite è stato infatti proprio quello di cercare di lasciar tacere tutto quel bagaglio di nozioni accumulate in anni di corsi, studio e pratica variamente accozzate assieme e che fino a domenica scorsa erano state la mia sicurezza nonché il mio stupido vanto...
Forse l'immagine seguente potrebbe apparirvi inappropriata e fuori luogo ma... credo di sentirmi come il novizio di una di quelle storie Zen che finalmente ammesso al monastero apprende dal Decano che per percorrere "la Via" dovrà spogliarsi di tutto, che i suoi unici possessi semplicemente saranno la tazza e il bastone e che le uniche altre cose delle quali avrà bisogno nel cammino dovrà cercarle dentro di sé...
E vabbè, non voglio annoiarvi oltre passiamo alle cose serie... ;-)
Dopo tanto tempo torno a proporvi una ricetta "on demand", che poi è il tipo di post che preferisco scrivere in quanto ho ancor prima un riscontro tangibile che quello che pubblico interessa e può servire a qualcuno, oltre che a me...
La richiesta degli amaretti morbidi mi proviene da Elisabetta, che mi segue e commenta sempre con tanto calore e... tanta pazienza!
Infatti l'ho fatta attendere qualche settimana per una ricetta tutto sommato semplice e poi perché continua a seguire e commentare i miei post con lo stesso spirito nonostante sia palese che io (soprattutto per mancanza di tempo) sia uno che non applica la tacita convenzione di restituire la cortesia della visita e/o commento.
L'amaretto morbido per quel che ne so, è una specialità regionale presente un po' dappertutto in Italia con alcune differenze secondo la regione d'origine, dalla Liguria all'Abruzzo passando per la Sardegna.
Questa prima versione quì non è direttamente riconducibule a nessuna di quelle sopracitate è diciamo un "modello base", chissà se in futuro seguirà qualche variazione sul tema...
Il risultato è soddisfacente ma secondo me ancora perfettibile, il livello di difficoltà medio... l'unico vero fattore di rischio sta nella cottura, se il calore è eccessivo difatti si rischia di farne dei pasticcini un po' gommosi...
Analizziamo invece l'uso di alcuni ingredienti: il candito oltre che ad aromatizzare, serve a mantenere la morbidezza, che poi è lo stesso motivo per il quale i canditi vengono aggiunti anche nei lievitati da ricorrenza, in alternativa si possono sostituire con 10 gr di miele (di acacia o arancio) considerando che però si accentuerà la colorazione in cottura.
L'albume invece ha la funzione di legante, ma un eccesso può portare ad un pasticcino che in cottura si spiaccica (chi di voi non ci si è trovato ad esempio facendo i ricciarelli la prima volta? ;-))
fare magari un primo tentativo con metà dose ed il quantitativo minimo indicato di albume.
Ingredienti
Mandorle dolci 200 gr
Mandorle amare (armelline) 10-20 pz secondo il gusto
Zucchero 200 gr
Arancio candito 50 gr
Lievito per dolci 1/2 cucchiaino
Albume 50-60 gr
Sale
Zucchero a velo
Procedimento
Tritare le mandorle dolci ed amare assieme allo zucchero dando piccoli impulsi al cutter, aggiungere il lievito per dolci e tenere da parte.
Ridurre l'arancio candito in pasta tritandolo sempre col cutter.
Impastare i due composti in planetaria con la foglia o in una ciotola con una spatola, sciogliere un pizzico di sale nell'albume ed unirlo all'impasto per legarlo.
Lasciar riposare 24 ore coperto con pellicola a contatto dopodichè formare un filoncino sul piano spolverizzato di zucchero a velo e tagliarlo in tanti pezzetti uguali,
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Arrotondare a sfera, posarli leggermente distanziati su una teglia coperta di carta forno e lasciarli riposare almeno 3 ore prima di infornare.
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Mettere la teglia nella parte medio alta del forno e cuocere a 150° per 15' circa dopodiché spengere il forno, aprire lo sportello e lasciar asciugare fino a raffreddamento.
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Conservare in una scatola chiusa o in un sacchetto ed aspettare un paio di giorni per consumarli, diventeranno più morbidi.
Buona giornata!