Nei post pubblicati l'anno scorso avevo lasciato in sospeso alcune cose, svariate erano le promesse fatte ed i buoni propositi ai quali poi divagando per una ragione o per un'altra non avevo più dato seguito.
Nell'intento di rimettermi in pari comincio intanto con una ricetta facile che si riallaccia a questo post quà...
La "schiaccia briaca" dell'Elba detta anche "schiaccia briaca riese" è un dolce tradizionale tipico dell'isola d'Elba, più precisamente si intuisce, della zona corrispondente oggi ai comuni di Rio nell'Elba e Rio Marina.
Come lascia intendere il nome è un dolce piatto che contiene tra gli ingredienti una certa quantità tra vino passito e liquore, in cottura poi l'alcool evapora ma l'aroma liquoroso permane come aromatizzazione dell'impasto.
Oggi come oggi la si trova in vendita più o meno in ogni angolo dell'isola, per lo più di produzione semi-artigianale di un unico marchio. In virtù del prezzo credo sia uno dei souvenir più gettonati tra chi ha soggiornato sull'isola, tanto per dire con quello che costerebbe una mezza bordolese di Aleatico ci se ne possono comprare credo almeno tre.
Sebbene io frequenti praticamente da sempre l'Isola d'Elba, riguardo questo dolce ho un ricordo impresso risalente a poche settimane fa e col quale l'isola c'entra relativamente...
Ad uno dei corsi tenuti alla scuola mi trovai a farne eseguire la ricetta ad Andrès, un ragazzo messicano che seguiva un corso trimestrale comprendente la cucina toscana.
Una volta finita, mi chiede: "Ma con cosa si serve?"
"Beh..." dico io, "questo dolce ha origini povere, all'Elba lo accompagnano da sempre semplicemente con l'Aleatico, il passito tipico dell'Elba" e già stavo per attaccargli tutta la "pezza" sulla particolarità e l'eccellenza di questo gioellino aromatico tale che non c'è bisogno d'aggiungere altro al piatto, sul valore delle tradizioni etc... che lui giustamente mi interrompe:
"Ah sì... certo, la tradizione, ma se servo il dolce a ristorante con cosa si completa il dessert?!"
Gli ho dato la risposta tecnica, quella che cercava in quel momento, ma la sua domanda (per carità, più che lecita in quanto allievo frequentante un corso piuttosto approfondito di cucina), mi ha fatto riflettere su quanto siamo viziati e fuorviati dalla disponibilità all'eccesso di ogni bene e dal culto dell'apparenza, tanto che una torta tradizionale che ha il suo perché nella semplicità degli ingredienti e del loro abbinamento, può perdere facilmente d'interesse se non presentata coi "fuochi d'artificio" al pari di dessert al piatto "moderni" più articolati.
Probabilmente la maggior parte degli elbani riesi che 60 o 70 anni fa anni fa la schiaccia briaca se la trovava in tavola giusto per le feste comandate (sebbene abbia letto leggende del tipo che gli elbani da lungo tempo se le portavano per mare come comfort-food e non perdevano poi occasione per regalarle a destra e a manca nei loro traffici marittimi, in realtà vi posso garantire che in continente pochissimi ne conoscevano a malapena l'esistenza), già poterla gustare con un bicchierino di Aleatico era la "Festa" e certamente se la godevano pienamente.
Il pensare di vederla servita ad esempio "destrutturata" su un piatto di forma stravagante accompagnata da uno zabaione all'Aleatico con decori di zucchero rosso-alchermes credo farebbe ridere diversi di loro...:-D
Ingredienti
Farina 250gr
Baking 4 gr
Zucchero 125 gr
Olio extra vergine d'oliva 60 gr
Aleatico 50 ml (in alternativa si può usare anche un altro buon passito)
Alchermes 10 ml
Uvetta 50 gr
Mandorle e noci tritate 100 gr
Per guarnire
Pinoli una manciata
Alchermes 25 ml
Olio extra vergine d'oliva 1 cucchiaio
Zucchero q.b.
Procedimento
Impastare assieme brevemente tutti gli ingredienti e riempirci uno stampo rotondo senza pressarlo troppo.
Guarnire cospargendo con una manciata di pinoli, l'alchermes mescolato con l'olio d'oliva e terminare con una manciata di zucchero semolato.
Cuocere a 160° per 50-60' lasciar raffreddare su una griglia.
-o-
Concludo il post comunicandovi che presto porterò i miei nuovi corsi di cioccolateria e pasticceria anche a Roma, in zona centralissima!
Scrivetemi pure per informazioni a:
lavetrinadelnanni@virgilio.it
e comunque tenete sempre d'occhio la mia pagina dedicata ai corsi:
nella quale pubblicherò come al solito date e programmi.
Buon proseguimento e alla prossima!
Ricercatissima!
RispondiEliminaEccola là!
Eliminae la peppa,significa che bella e che buona,questa meraviglia dolce,compliementi
RispondiEliminaGrazie Paola! Ciao
EliminaGiuro che non l'ho mai sentita nominare, e neanche mai vista. Questa torta è come la ciambella romagnola o i cantucci. Un dolce rustico che non necessita di abbinamenti e stranezze varie. I miei preferiti
RispondiEliminaEcco, ora non puoi più dirlo! ahahah ;-D
EliminaCiao
È tanto che non passo per di qui perché avevo perso ogni speranza. Ci capito per un rimando di Zio Piero ed è una graditissima sorpresa. Felice che Tu sia tornato. Buon Natale.
RispondiEliminaFelice io di ritrovarti quì!
EliminaBuon Natale a te.
Sei tornato!!! Sono commosso!!! :'D
RispondiEliminaDavide (della crema al pistacchio :P)
Ciao Davide della crema al pistacchio! (e delle Offelle di Parona aggiungo io... ;-P )
EliminaHai visto, ho ricominciato a pubblicare di tanto in tanto... e tu che stai combinando di buono? ;-D
Ciao
Hahahah giusto :P
EliminaSto mettendo mano ai lievitati, sto portando avanti un lievito madre fatto da me vediamo un po' cosa viene fuori, obiettivo: fare il tuo panettone... tanto con le sperimentazioni prima di essere pronto arriverà il prossimo natale :D
E poi sto provando una tecnica di cottura nuova "Sous Vide", quella sottovuoto in acqua a temperature "basse" per lunghi periodi... è fantastica!!! ispirato da questo sito https://www.youtube.com/watch?v=cfsUzhZ5GWs sono dei geni :D
Ho fatto alcuni arrosti e bistecche, risultati incredibili, magari ispira anche te ;)
Ah ecco, sei orientato su tecniche "pazienti"! ;-P
EliminaGrazie per il suggerimento!
A presto